Una Champions League allargata e un Mondiale per Club totalmente rinnovato. Nuovi trofei e nuove fonti di guadagno per le società, ma anche più partite e più viaggi per i calciatori che saranno costretti a dei veri e propri tour de force. La prossima stagione vedrà il debutto dei due tornei restaurati che possono rivelarsi un’arma a doppio taglio per il mondo del calcio.
Dopo esattamente 20 anni, la Champions League come abbiamo imparato a conoscerla verrà rivoluzionata. 4 squadre in più fra le partecipanti, da 32 a 36, e niente più gironi da 4 squadre ciascuno. Dalla prossima stagione tutte le formazioni saranno incluse in un unico raggruppamento, con ogni squadra che giocherà 8 partite – e non più 6. L’unico criterio che rimarrà sarà quello delle fasce in base al ranking e ogni squadra affronterà due avversarie da ogni pot.
Al termine di questa fase, le prime otto saranno qualificate agli ottavi, mentre chi si troverà fra la nona e la 24esima posizione dovrà superare un turno playoff che prevede andata e ritorno- quindi altre due gare. Dagli ottavi in poi il meccanismo rimarrà quello della eliminazione diretta con gare di andata e ritorno.
Il nuovo Mondiale per Club invece sarà ancora più rivoluzionato. Non più solo le vincitrici delle coppe continentali, ma 32 squadre provenienti da tutto il mondo che giocheranno il torneo negli Stati Uniti nell’estate del 2025, e con cadenza quadriennale. 12 club europei, 6 sudamericani, 5 centroamericani, 4 asiatici, 4 africani e uno dall’Oceania.
La struttura del torneo sarà pressoché la stessa dell’attuale Champions League, con fase a gironi e fase a eliminazione diretta con gare uniche – potenziali 7 partite giocate.
La nuova Champions promette premi ancora più ricchi scaturiti da partecipazione, diritti tv e risultati sportivi – oltre che quelli derivanti dal botteghino. Discorso simile per il Mondiale per Club, che potrebbe portare nelle casse dei club almeno 50 milioni solo per l’ammissione.
Per l’Italia negli Stati Uniti ci saranno Inter e Juventus, che hanno già staccato il pass in via ufficiale. Per entrambe gli introiti saranno un sospiro di sollievo, ma c’è da considerare anche il fattore sportivo. Perché con i nuovi tornei le due squadre si ritroveranno a cominciare la stagione 2024-25 il 17 di agosto, giorno della prima giornata di Serie A, e a chiuderla potenzialmente il 13 luglio, finale del Mondiale.
38 partite di campionato – la proposta di riduzione è stata respinta -, dalle 8 alle 17 partite in Champions League e dalle 3 alle 7 partite del Mondiale per Club. Senza dimenticare la Coppa Italia, con altre 5 partite potenziali. Se Inter e Juve raggiungessero tutte le finali si ritroverebbero a giocare addirittura 69 partite totali in 11 mesi, e ipotizzando uno spareggio Scudetto sarebbero addirittura 70.
Un tour de force che obbligherebbe i giocatori agli straordinari, considerando anche i tanti viaggi e gli impegni con le proprie Nazionali. In un calcio sempre più ricco di infortuni – anche gravi -, si privilegia l’aumento delle partite, di tornei allargati e nuove competizioni, da giocare tutte al massimo per evitare anche brutte figure. Le società saranno di conseguenza costrette anche ad ampliare le rose, con costi sempre crescenti in termini di monte ingaggi e spese per i cartellini.