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Inter, Inzaghi: “Dovremo essere squadra con la S maiuscola”

L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa per presentare la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina che si giocherà mercoledì alle ore 21 allo Stadio Olimpico. I nerazzurri arrivano alla finale dopo aver eliminato Parma, Atalanta e Juventus. Vincendo, oltre al primo trofeo stagionale, potrebbero mettere in bacheca la nona Coppa Italia eguagliando la Roma al secondo posto in classifica.

Inter, la conferenza stampa di Inzaghi

FAVORITI O OUTSIDER? – “Chiaramente è una finale domani, ne ho giocate diverse. Delle volte si era favoriti, altre volte sfavoriti, ma è una finale. Domani affrontiamo una squadra che è in grande salute, nelle ultime 24 partite ha perso 4 volte vincendo quasi sempre. Sappiamo cosa troveremo, ci siamo affrontati tante volte in questi anni e quest’anno abbiamo sia vinto sia perso. Sarà una partita aperta, chiaramente essendo una finale dovremo essere squadra con la S maiuscola. Dovremo essere bravi a leggere i momenti della partita perché saranno tanti, si vivrà sul momento e sull’episodio. Dovremo essere bravi a indirizzare la partita nel verso giusto”.

SPECIALISTA DELLE FINALI – “Speriamo che questa fama possa continuare, perché abbiamo due finali da disputare nelle ultime quattro partite. Mi fa piacere, spero che la tradizione possa continuare ma io devo ringraziare i ragazzi. Quest’anno ne abbiamo passate, abbiamo passato momenti meno felici. In campionato avevamo un ritardo importante, ora siamo stati bravi ma ci manca ancora un passetto. In Champions una speranza io e i ragazzi l’avevamo sempre, fin dai giorni del sorteggio”.

Credit: Andrea Rosito

L’INCONTRO CON MATTARELLA – “Ha fatto un discorso molto emozionante. Io ho avuto la fortuna che ci ero già stato un’altra volta da Mattarella. Ha parlato a tutte e due le squadre a cuore aperto, veramente è stato un incontro positivo. Si è parlato del fatto che noi siamo uomini di sport e dobbiamo sempre dare l’esempio in campo, perché siamo molto seguiti dai bambini e da tutti quanti”.

IL FINALE DI STAGIONE – “Bisogna essere bravi a ragionare partita su partita, perché chiaramente mancano quattro partite, ma per noi sono una più importante dell’altra. Ho la fortuna di allenare dei ragazzi che hanno fatto dei finali di stagione, hanno fatto tante finali. Domani sarà la sedicesima partita in 53 giorni. Abbiamo giocato un girone in due mesi, quindi siamo stati bravi insieme allo staff e ai ragazzi a cercare di gestire le forze. C’è un piccolo dispiacere, perché in queste partite finali avrei voluto anche Mkhitaryan e Skriniar, però a questo punto della stagione è inevitabile avere qualche defezione”.

Credit: Andrea Rosito

FIORENTINA PIU’ AFFAMATA – “Non c’è questo rischio. Sappiamo cosa andiamo ad affrontare, abbiamo tanto rispetto della Fiorentina e del suo allenatore. Quindi sappiamo la partita che dovremo fare e il percorso faticoso che ci ha portato qui a Roma. Abbiamo voluto con tutte le forze questa finale, quindi cercheremo di fare il massimo sapendo che di fronte abbiamo un avversario che sta bene, molto ben allenato e che gioca bene. Però dall’altra parte ci sarà l’Inter che cercherà di portare a casa la coppa come è successo l’anno scorso”.

IL MERITO DI INZAGHI – “Non dimentichiamoci che c’è stata già una Supercoppa, siamo stati bravi a vincerla e non era socntato. Tutti insieme si ottiene i risultati, non è Inzaghi, Handanovic, Marotta o Zhang: tutti insieme si vince e tutti insieme si perde. Siamo stati bravi a restare insieme nei momenti di difficoltà e a non stare a cercare un colpevole. Perché in questi casi è facile cercare un colpevole, ma è difficile trovare una soluzione”.

LA FINALE DI CHAMPIONS – “Se qualcuno già pensa alla finale di Champions? Assolutamente no, perché sappiamo i sacrifici che abbiamo fatto per arrivare a giocarci questa finale. L’unica cosa che non mancherà sarà l’impegno folle che questi ragazzi hanno sempre messo in questi venti mesi. Poi c’è un avversario di fronte, e allora bisognerà essere bravi a essere squadra, perché le finali si vincono insieme. Dovremo essere bravi nei vari episodi della partita a gestire molto bene le situazioni che verranno”.

LE CONDIZIONI DI SKRINIAR – “Negli ultimi tre giorni non ha ancora lavorato in squadra. Sta facendo un lavoro differenziato importante, adesso giovedì avrà un consulto e penso che possa essere disponibile per le ultime due gare”.

SULLA PERMANENZA – “Marotta dice che resterò al 100% e sono assolutamente d’accordo. Io avevo un contratto, quindi non mi sono mai sentito un precario. Ho sempre lavorato per l’Inter 24 ore al giorno insieme al mio staff e ai miei giocatori. Poi sappiamo che noi allenatori siamo giudicati sempre e costantemente per i risultati che riusciamo a ottenere”.

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Redazione