Inter, Handanovic: “Onana? Siamo diversi ma la competizione fa bene”

Dal 2012 a oggi, Samir Handanovic nello spogliatoio dell’Inter ha visto accadere di tutto. Dalle delusioni post-Triplete ai trofei delle ultime stagioni con Conte e Inzaghi. La stagione 2022/23 aprirà il secondo decennio nerazzurro dello sloveno, con la presenza di un vice più “ingombrante” del solito, Andrè Onana, destinato in futuro a diventare il titolare. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Handanovic ha parlato della sua storia con l’Inter, del ritorno di Lukaku e di Onana stesso.

Inter, le parole di Handanovic
Come primo tema il portiere sloveno ha voluto spiegare che cosa significa per lui vestire la maglia dell’Inter da moltissimi anni, dicendo: “Per me, stare all’Inter dal 2012 significa onore e responsabilità, appartenenza, identità. Sono rimasto così tanto perché qui sto bene e c’è stata una continua crescita, sia da parte mia che del club“. Quando si parla di bandiere nerazzurre si parla anche di “interismo” e il numero 1 ha provato a dare la sua definizione di questo: “Emozionarsi per la maglia, avere momenti speciali con questa. Vedere l’Inter non solo come un posto di lavoro o guadagno, ma come qualcosa che crea sentimenti, senza vedere le vittorie o le sconfitte“.

Nel suo lungo cammino a Milano ha visto tanti giocatori andare via, tanti andarsene, e qualcuno tornare, come Lukaku: “Ho ascoltato la sua famosa intervista a dicembre, si sentiva malinconia e nostalgia. Devi sempre sapere in che spogliatoio vai e Romelu sapeva che il nostro è sano, allegro e positivo. Nella vita spesso all’inizio si da importanza al guadagno, ma poi subentra sempre lo stare bene con se stessi: se stai bene in un posto è normale tu voglia tornarci“. Alla domanda se, da capitano, avesse detto qualcosa al belga al momento del suo ritorno, Handanovic risponde: “Quando ci siamo rivisti non gli ho detto nulla, non serviva. Piuttosto lo prendo in giro, si arrabbia ancora se perde una partitella. È come se non fosse mai andato via, è la stessa persona di prima, poi sul giocatore parlerà il campo“.
Handanovic e la competizione con Onana
Nella prima conferenza stampa di questa stagione tenuta da Simone Inzaghi, uno dei temi più caldi era proprio chi fosse il titolare tra il capitano e il neo arrivo Onana. L’allenatore, deciso, ha confermato la titolarità dello sloveno, il quale ha voluto spiegare il rapporto tra lui e l’allenatore: “Le scelte è giusto che le faccia Inzaghi, il nostro rapporto è come deve essere quello tra un capitano e un mister. Facciamo tutto per il bene della squadra. So quale è il mio posto, rispetto regole e gerarchie, poi se serve esprimo la mia opinione“.
Onana, nel frattempo, in delle precedenti dichiarazioni, ha dichiarato di fare il tifo per Handanovic, mettendo subito a tacere delle ipotesi sulla rivalità tra i due. Handanovic ha voluto fare i complimenti al collega camerunense: “Sono frasi importanti perché danno serenità all’ambiente, ma sappiamo tutti che si vuole sempre giocare. È giusto così e non mi avrebbe stupito se avesse detto il contrario. La competizione è normale e fa bene a tutti“.

Infine, Handanovic ha voluto concludere spiegando tecnicamente le differenze tra i due portieri, rispndendo anche al dubbio se Onana troverà più spazio rispetto ai suoi precedenti secondi: “Siamo molto diversi, lui viene dalla scuola del Barça e io da quella italiana. Senza entrare nei tecnicismi, ci sono differenti approcci nella posizione, nel modo di stare in porta e parare. Ma pure questa diversità è un bene. Non lo so se giocherà di più rispetto ai miei vecchi secondi, ma ci sono tante partite ravvicinate, può succedere di tutto e decide sempre l’allenatore. Ma da questa nostra competizione ne beneficia la squadra perché ha due portieri forti“.