Durante la sosta per le Nazionali in cui il campionato si interrompe, spesso i calciatori prendono la parola su tematiche generali. La sosta è un periodo in cui viene automatico effettuare dei bilanci sulla stagione in corso oppure soffermarsi con leggerezza su argomenti che solitamente faticano a trovar spazio in un calendario saturo di impegni. Questo è anche il caso di Igor Julio dos Santos de Paulo, noto a tutti col nome di Igor, che nell’intervista ai microfoni dei canali ufficiali della Fiorentina ha parlato della forza.
Innanzitutto Igor ripercorre il proprio passato esprimendo il proprio punto di vista sul concetto di forza: “Ci sono tante forme di forza nel calcio. Per me la forza nel nostro mondo equivale all’ambizione, la voglia di arrivare dove ho sempre voluto stare. La forza di un ragazzino proveniente da una piccola città che arriva a giocare in Serie A con la Fiorentina”.
Un termine in cui il numero 98 viola si rivede: “Non è facile, serve la forza: è una parola che mi rappresenta. Fin da bambino ho sempre avuto la forza per arrivare ad essere calciatore, Penso che senza la voglia di lavorare sodo ogni giorno, migliorarsi, crescere, è impossibile raggiungere questo livello. Sta tutto nella forza mentale”.
Dopodiché l’analisi si sposta su tematiche prettamente di campo: “Anche per la forza fisica lavorare è fondamentale. In Brasile si sostiene che per giocare in Europa serve la forza. Ed io fin da piccolo sognavo di giocare in Europa, per questo ho sempre lavorato in palestra. Siccome il lavoro porta sempre a dei risultati, io li ho cercati e adesso questi si vedono”.
Infine conclude il discorso citando due avversari tosti che ha affrontato da quando calca i campi italiani: “In Europa si trovano attaccanti di altissimo livello fortissimi fisicamente, quindi per un difensore essere forte fisicamente come me aiuta tanto. Non lavoro in palestra per avere un bel fisico, ma perché mi serve a crearmi un vantaggio quando affronto le punte più forti. Ad esempio, nel 3-2 a Napoli l’anno scorso contro Osimhen, o contro Vlahovic, per citare due duelli in cui il mio fisico mi ha aiutato tanto“.