Mancava solo l’ufficialità per definire l’arrivo di Hisak Hien alla corte di Gian Piero Gasperini, e anche quella è arrivata: l’ormai ex-Verona è un nuovo giocatore della difesa dell’Atalanta. Un rinforzo cercato e mirato da parte dei neroazzurri, che sono così andati a ritoccare un reparto che aveva bisogno di nuova linfa. Soprattutto dopo gli infortuni di Toloi e Palomino prima e di Scalvini dopo. Ma con l’arrivo del giocatore svedese, come cambiano le gerarchie nella retroguardia dell’Atalanta?
Il difensore svedese classe 1999, che ha scelto la maglia numero 4, è passato all’Atalanta a titolo definitivo dall’Hellas Verona. Con i gialloblù, il calciatore aveva collezionato fin qui in stagione 10 presenze, con zero bonus e un’ammonizione ed espulsione all’attivo. L’anno passato invece, all’esordio in Serie A, Hien aveva giocato 32 volte, con una media voto finale pari a 5.94. Numeri che sembrano poco positivi, ma che visionati nel dettaglio appaiono sicuramente in crescendo per il giovane difensore. Ma quanto spazio potrà trovare lo svedese all’Atalanta, soprattutto in ottica Fantacalcio?
Il pacchetto di difensori centrali dei nerazzurri è ben assortito. Se non fosse per i tanti infortuni che stanno colpendo questo settore di campo. Perché tra gli uomini di ruolo a disposizione, che sono Toloi, Djimsiti, Palomino, Kolasinac, Scalvini e il giovane Bonfanti, molti sono stati protagonisti di infortuni, costringendo i compagni, tra cui anche De Roon, a doversi adattare al ruolo per tappezzare i buchi. Nel dettaglio, questi i numeri e le partite saltate dai centrali dell’Atalanta in campionato:
Considerando che in questa stagione i titolarissimi sono spesso stati Scalvini, Djimsiti e Kolasinac, con l’infortunio dell’italiano e il recupero ancora in corso di Toloi e Palomino, Hien potrebbe decisamente trovare un buon minutaggio in stagione. Soprattutto nelle partite di inizio anno. Pertanto, il ruolo da 3°/4° slot assegnato al centrale svedese è da considerarsi ancora tale. Non fate pazzie per lui durante l’asta di riparazione, anche perché immaginiamo ci sia bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi ai ritmi abituali degli uomini di Gian Piero Gasperini.