Hellas Verona, Cioffi: “Impressionato dal gruppo. Mercato? In linea con la società”
Nel corso di un’intervista alla Gazzetta dello Sport Gabriele Cioffi ha raccontato quali sono le sue aspettative per la prossima stagione del suo Hellas Verona. L’amichevole di ieri pomeriggio ha dato già alcune indicazioni, soprattutto quella di continuità del 3-4-3 come modulo. La scorsa stagione i gialloblù sono stati capaci di piazzarsi nella parte sinistra della classifica, oltre a riuscire a fare qualche sgambetto spettacolare alle grandi.
Hellas Verona, le parole di Cioffi
Subito si è concentrato sulla decisione di prendere la panchina gialloblù e sulle altre chiamate ricevute dalla Serie A: “Non mi aspettavo né il Verona né altri club di A che mi hanno contattato. In generale sono concentrato sull’immediato, pensare al futuro ti distrae. Ho colto l’attimo“.
Ha parlato, poi, del grande esame che sarà questa stagione e degli obiettivi del club: “Gli esami non finiscono mai, diceva il grande Eduardo. Fare l’allenatore è così. Si può girarla come si vuole, ma conta solo vincere e centrare gli obiettivi. Non sento la pressione delle aspettative, portano solo delusioni. Noi abbiamo un obiettivo chiaro che è la salvezza, il secondo passaggio è confermarsi, il terzo è stupire. Senza il primo, non esistono gli altri. La sfida vera è che chi ci guarda si riconosca in quel che vede“
Sulla scelta di non cambiare molto a Udine e, come sembra, di proseguire sulla stessa linea anche a Verona: “A Udine ho ritenuto che ci fosse una struttura vincente, ho mantenuto la linea e ci ho aggiunto del mio. Lo stesso farò qui, il Verona ha un’identità ben precisa che l’ha portata al successo, non vedo perché dovrei cambiare. A Juric e Tudor aggiungo Mandorlini, Bagnoli, e anche Aglietti. Il Verona ha un Dna chiaro e definito, insito nel club e direi nella città. Chi vince in questa città è perché rispetta ciò e aggiunge un’idea di gioco“.
Che calcio le piace? Che cosa l’ha colpita?
Poi sulla domanda di che stile di gioco ama e di che cosa gradisce fare con le sue squadre ha risposto così: “Non sono né integralista del gioco esasperato, né catenacciaro. Credo che nella partita ci siano più momenti e l’obiettivo è creare una squadra intelligente che sappia capirli al volo. Nello specifico: fase difensiva, squadra aggressiva. Fase offensiva: squadra che sa legger gli spazi e sa come muoversi. Il mio compito sarà quello di comprendere le caratteristiche dei giocatori e valorizzarli al massimo all’interno il meccanismo“
Sulla possibilità che qualche big dei gialloblù possa essere ceduto ha detto che ha piena fiducia nella società: “Allenerò chi c’è, ma non vuol dire che sono schiavo degli eventi. Ho dato le mie idee alla società, arriveranno giocatori affamati. Do fiducia a chi tiene la squadra in A da anni“. Ha concluso la sua intervista parlando del gruppo e di come questo abbia fatto colpo su di lui: “Il gruppo è la sua energia. L’ho notata al compleanno di Simeone, 4 giorni fa. La festa mi ha emozionato“.