Processo Gudmundsson, sospiro di sollievo al fantacalcio
L’islandese era accusato di cattiva condotta sessuale: la sentenza e cosa succede ora
Buone notizie per Albert Gudmundsson: il calciatore della Fiorentina è stato assolto in primo grado dal tribunale di Reykjavik dalle accuse di cattiva condotta sessuale relative a fatti risalenti all’estate del 2023.
La sentenza ha dichiarato il giocatore innocente, un verdetto che rappresenta un sollievo sia per lui che per la Fiorentina. L’udienza si è svolta a porte chiuse, per proteggere la privacy della presunta vittima.
Rimane da capire se quest’ultima deciderà di presentare un ricorso in appello, con la possibilità di farlo entro quattro settimane.
Per Gudmundsson, questa assoluzione segna un importante passo avanti, liberandolo da un peso che lo aveva anche escluso dalla Nazionale islandese.
Processo Gudmundsson: assolto
Il tema delle violenze sessuali è particolarmente delicato in Islanda, un paese con grande sensibilità su queste questioni.
C’era quindi il timore di una possibile condanna, ma il verdetto favorevole al calciatore ha sollevato un senso di sollievo anche tra i ranghi della Fiorentina. Tuttavia, l’evoluzione del caso dipenderà dalle prossime mosse legali della controparte.
La soddisfazione dell’avvocato
“Si tratta di un giudizio dettagliato e ben motivato, e anche di quello giusto.Accogliamo con favore questo risultato”. Queste le parole del suo avvocato. La sentenza del tribunale di Reykjavik relativa all’assoluzione di Albert Gudmundsson si estende per oltre venti pagine, nelle quali viene esposto in dettaglio il ragionamento della corte. In particolare, viene sottolineato che la testimonianza fornita dal calciatore è stata giudicata credibile. L’avvocato difensore di Gudmundsson ha espresso dubbi sulla possibilità che la decisione possa essere impugnata, considerando la solidità e l’approfondito esame contenuto nel verdetto.
Secondo l’avvocato Vilhjálmsson, il Procuratore di Stato ha commesso un errore nel decidere di riaprire il caso contro Albert. Questa critica sembra sottolineare come, fin dall’inizio, il caso avrebbe potuto essere trattato in modo diverso, evitando ulteriori pressioni legali sul calciatore. Nonostante la possibilità di un ricorso entro un mese, l’avvocato appare fiducioso che la decisione della corte resterà in piedi, date le motivazioni esposte nel verdetto.