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Gravina sul caso Juventus: “Ne usciremo ad una sola condizione”

Le dimissioni del CDA dello scorso 28 novembre hanno dato uno scossone a tutto l’ambiente del calcio, in Serie A in particolare. Il presidente Agnelli, il vice presidente Nedved e l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene hanno lasciato la Juventus. Anche John Elkann ha commentato l’accaduto dicendo che l’azione del CDA è stato “un atto di responsabilità verso la società”. Il presidente Agnelli, infatti, ha confermato che la decisione è stata presa di comune accordo con Elkann. Nel mondo del calcio, poi, sono arrivate opinioni da tutto il mondo; anche dal presidente della Liga, Tebas. Gravina, però, oggi al convegno “Calcio e Welfare” ha parlato della situazione della Juventus e ha risposto al presidente Tebas nell’intervista.

La massima carica del campionato spagnolo ha detto:Caro Andrea Agnelli, avete “manipolato” bilanci, valutazioni, documenti, per “ingannare” le autorità pubbliche, gli sportivi, gli azionisti, i tifosi… e avete anche voluto ingannare il mondo del calcio con la bontà della SUPERLEGA, le vostre dimissioni sono una GRANDE NOTIZIA“.

Juventus, le parole di Gravina nell’intervista

La risposta del presidente della FIGC, però, non si è fatta attendere: “Credo sia piuttosto fuori luogo ricevere attacchi gratuiti da parte di chi dovrebbe guardare in casa propria“. Ha poi aggiunto: “L’Uefa è un organo internazionale in contatto con noi, quindi aspettiamo il processo e poi tiriamo fuori le conclusioni“.

Inoltre, il presidente della FIGC ha anche detto come sarà possibile uscirne: La Federazione non fa sconti. E’ sicuramente per un principio di garanzia per tutti ma c’è un momento in cui il calcio ha l’esigenza di accumulare tutte le negatività e di scaricarle”.

Poi un elogio al mondo del calcio:Siamo per un sistema di tutela, ma il mondo del calcio ha una grande capacità. Grazie alla passione, al contributo dei volontari, all’entusiasmo dei suoi tifosi, sviluppa e matura degli anticorpi. Inoltre, reagisce anche ad attacchi così violenti come quelli che sta subendo“.

Infine ha concluso: “Ne usciremo ma a una sola condizione: con la capacità di essere coerenti nell’applicare e nel pretendere rispetto delle regole e soprattutto nel punire, se bisognerà punire, ma nell’assolvere se nel caso di assolvere“.

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Redazione