A meno di una settimana dalla vittoria contro il Sassuolo, che ha portato il Milan sul tetto d’Italia a distanza di undici anni dall’ultima volta, Olivier Giroud ha parlato ai microfoni di Europe1 Sport. Lo Scudetto dei rossoneri è passato anche dai suoi piedi: arrivato la scorsa estate alla corte di Stefano Pioli, l’ex attaccante di Chelsea e Arsenal ha sfatato la tanto temuta “maledizione della maglia numero 9”, mettendo a segno 11 gol e 3 assist in campionato, e risolvendo spesso dei match decisivi. Di seguito, l’intervista di Giroud raccolta da Tuttomercatoweb.com.
Sulla storia del Milan: “Ci sono stati grandissimi giocatori che sono passati dal Milan. Ma è motivo di orgoglio aver contribuito alla costruzione di questo Scudetto, undici anni dopo con giocatori esperti come Ibrahimovic, è fantastico. Sono stati momenti incredibili. Abbiamo fatto una grande stagione, siamo stati premiati per tutti i nostri sforzi e sì, stiamo entrando nella storia del Milan. Ce l’abbiamo fatta e stiamo entrando nella leggenda del club. Siamo ancora lontani dai big del Milan, ma è bello essere associati a tutti questi grandi giocatori”.
Sulla vittoria dello Scudetto: “Non tutto era scritto quando siamo arrivati con Mike (Maignan) quest’anno. L’obiettivo era qualificarsi per la Champions League, per tornare in cima alla classifica. L’obiettivo, inizialmente, non era vincere lo scudetto. Abbiamo preso coscienza delle nostre qualità e soprattutto delle nostre possibilità. Penso che tu ti renda davvero conto dell’impatto che ha avuto a Milano e in Italia sul bus scoperto. Vedi queste centinaia di migliaia di tifosi milanesi che lo aspettavano da un po’. Siamo tutti molto orgogliosi di far tornare il Milan al vertice”.
Sui mondiali: “Sarebbe una bugia dire che non voglio giocare un terzo Mondiale, sicuramente la mia ultima competizione. A quel punto avrò 36 anni. E se sono ancora competitivo con il mio club, sì, spero di continuare ad aiutare la Francia. Mancano ancora molti mesi fino ad allora. Approfitterò delle mie vacanze e assaporerò questo titolo con il mio club. Poi vedremo cosa succederà”.
Sulla scelta di trasferirsi in Italia: “È stata una decisione importante dopo nove anni trascorsi in Inghilterra, in Premier League, lasciare questo campionato e trovare una sfida che potesse farmi piacere, convincermi a continuare a vincere. È vero che agli italiani piace ricordare che ho quasi firmato per diversi club in Italia prima di venire al Milan. Ma ho detto loro che il destino voleva che firmassi qui e sta andando come un sogno. Essere al Milan e partecipare a pieno in questa bella storia è incredibile. Era un’altra sfida che mi serviva e che, inoltre, ha portato ad uno scudetto. Non potevo sognare di meglio”.