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Sampdoria, Giampaolo: “Quagliarella stava bene, Sabiri farà strada”

Sconfitta pesante quella rimediata dalla Sampdoria contro la Salernitana. I blucherchiati hanno vinto solo 2 delle ultime 8 partite e restano nella parte bassa della classifica, pericolosamente vicini alla zona retrocessione.

L’allenatore Marco Giampaolo è intervenuto ai microfoni di DAZN, nel post-partita, per commentare la sconfitta. Di seguito le sue parole.

Le parole di Giampaolo

RIALZARSI INSIEME –Alla squadra ho detto quelle che ritengo siano le verità di questo momento, il che significa assumersi la responsabilità collettivamente. Non cerchiamo alibi, bisogna avere la maturità di dire “abbiamo sbagliato“. Non c’è né un eroe né un colpevole: il senso di appartenenza, il senso di squadra, serve adesso più che mai. La squadra l’ho trovata chiaramente delusissima“.

LA TIFOSERIA –Il nostro pubblico ci ha sostenuto dal 1′ al 95′, al 96′ ci ha fischiati giustamente, dobbiamo prenderci fischi e critiche ed è giusto, ma bisogna sapersele prendere. Bisogna adesso pià che mai avere comportamenti da squadra, soltanto il gruppo e il senso di appartenenza ti permette di raggiungere il tuo obiettivo“.

QUAGLIARELLA –Fabio stava bene, queste partite le deve giocare, è il nostro capitano. Ha l’esperienza e le capacità di saperle giocare, caricare le responsabilità a Sabiri che fino a ieri giocava in B non mi pare giusto, pur ritenendo io Sabiri un giocatore che farà strada. Sensi, Quagliarella e Caputo sono in grado di assumersi la responsabilità di questa partita. Poi può andare male, ce ne assumiamo la responsabilità. Qui c’era da aver presenza, non solo presenza tecnica, ma presenza da ogni punto di vista“.

Foto: Rosito

LE RESPONSABILITA’ –La sconfitta fa male, ci lacera, ci fa andare a casa con una delusione insopportabile. Io oggi alla squadra ho fatto un discorso prepartita sul senso d’appartenza e più che mai torno a bomba, nel senso che le individualità o lo scarico di responsabilità sono quantomai sbagliate. Ci assumiamo le responsabilità del caso ma lo facciamo insieme, da squadra, collettivamente. Chiaramente io in testa perché sono l’allenatore“.

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Redazione