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Juventus, Gatti: “Due partite giocate non mi trasformano in fenomeno. Mi piaceva Nainggolan”

Federico Gatti è reduce da un’ottima prestazione nell’ultima giornata di campionato tra Inter e Juventus e ha contribuito a limitare gli attaccanti nerazzurri. Il difensore bianconero nella giornata di giovedì 30 marzo ha rilasciato un’intervista a ‘La Stampa’ in cui si è soffermato sulla sua stagione a Torino. Di seguito le parole di Federico Gatti nell’intervista nella quale ha parlato di Juventus e non solo.

Juventus, l’intervista di Gatti

Federico Gatti ha collezionato 12 presenze in stagione, al primo anno con la maglia della Juventus. Addirittura è arrivato a giocare la Champions League, sfidando Messi e Mbappé. Qualcosa di impensabile per un giocatore che fino a 3 anni fa giocava nei dilettanti. Gatti ha rilasciato un’intervista a ‘La Stampa’ raccontando sul suo percorso e non solo: Ho atteso a lungo una possibilità, lavorando duramente ma so che ci saranno tante altre difficoltà nel percorso. Due partite giocate bene non mi trasformano in un fenomeno, ma allo stesso tempo due partite negative non mi rendono scarso”.

Gatti ha parlato anche della sua storia calcistica. Quella di un ragazzo partito dal basso, passato per squadre come Pavarolo, Saluzzo, Verbania, Pro Patria, fino ad approdare al Frosinone nel 2021. Dopo un grande campionato di Serie B col club laziale, a gennaio 2022 riceve la chiamata della Juventus che investe 7.5 milioni di euro: “La mia storia è unica. Ci sono tanti calciatori forti in giro ma questo non basta. Bisogna avere tanta fortuna e un fuoco dentro. Io sono riuscito a farmi trovare nel posto giusto al momento giusto e ho avuto la fortuna di incontrare persone che hanno creduto in me“.

Gatti ha raccontato anche i suoi modelli calcistici di quando era bambino: “Non erano difensori, anzi. Mi piacevano tanto Nainggolan e Taarabt. Ho sempre avuto una grande ammirazione per i giocatori grintosi e di carattere, stile Gattuso”.

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Redazione