Nazionale, Gatti: “Essere qui è un’emozione unica. Alla Juve voglio farmi trovare pronto”
Dal Frosinone alla Nazionale. La stagione di Federico Gatti è stata straordinaria, tanto per gli addetti ai lavori quanto per i tifosi, con il difensore centrale classe ’98 che in soli 6 mesi con la maglia giallazzurra (all’esordio in Serie B) si è fatto notare dalla Juventus. La società torinese, infatti, lo ha acquistato durante la finestra di mercato invernale, per poi lasciarlo in prestito in Ciociaria.
I bianconeri non sono stati gli unici a notare le qualità del difensore di Torino: infatti Roberto Mancini lo ha convocato con la Nazionale maggiore e lo farà partire titolare nel match di Nations League contro l’Inghilterra. All’antivigilia della partita, Federico Gatti è intervenuto in conferenza stampa dal ritiro della Nazionale.
Nazionale, le parole di Gatti in conferenza stampa
“Per me è stata una stagione importantissima”, ha dichiarato Gatti. “L’unico rammarico è non aver centrato i playoff con il Frosinone. Essere qui è un’emozione unica perché mi alleno con giocatori che hanno un’esperienza internazionale. Ho fatto tanti sacrifici per arrivare fin qui, non li dimenticherò mai. Ho fatto un po’ di tutto: lavorato ai mercati generali, il serramentista e il muratore. Poi per fortuna con il calcio è andata bene”.
Gatti ha quindi parlato della Juventus: “Questo passo per me significa tanto. Devo ancora vivere questa esperienza, ma ho già capito l’importanza di ciò che andrò ad affrontare. Farò di tutto per farmi trovare pronto”.
Il difensore classe ’98 ha poi parlato della difesa bianconera, citando in particolare su Chiellini e Bonucci: “Mancherà Chiellini, ma alla Juventus ci sono altri difensori fortissimi e cercherò di migliorare. Andare lì è un’emozione enorme, in famiglia sono rimasti scioccati. Se somiglio più a Chiellini o Bonucci? Mi piace tanto lo scontro fisico, ma a parlare sarà il campo“.
In chiusura Gatti si è espresso in merito alla Nazionale e alla Serie A: “Mi sono state molto utili queste settimane di lavoro, ho potuto assaggiare la Serie A. Intensità e velocità cambiano tantissimo e c’è molta più qualità. Di Mancini mi ha colpito l’attenzione al particolare”.