Fiorentina, Fagioli si racconta: “La squalifica non la dimentico. Ho ritrovato serenità e divertimento”

Fagioli, centrocampista della Fiorentina (Imago)
Fiorentina, Fagioli si è raccontato in un intervista al Corriere dello Sport: dalla squalifica, all’addio alla Juve e anche la nazionale
Nicolò Fagioli sta vivendo una doppia rinascita, sia dal punto di vista calcistico che umano. Rientrato dalla squalifica ha detto addio alla Juve dopo 11 anni, ricominciando da Firenze.
Il centrocampista della Fiorentina ha dovuto affrontare un periodo complicato, dal quale è però uscito più forte e consapevole di prima. Questo cambiamento lo ha fatto crescere, facendolo uscire dalla fase del ragazzino in cui era “intrappolato” a Torino.
Ha ritrovato serenità e divertimento, fondamentali per giocare a calcio senza troppi pensieri pesanti nella testa. Fondamentali sono stati anche Max Allegri, che gli è stato vicino nel momento del bisogno, e, in un certo senso, Thiago Motta.
Tutto questo è stato raccontato dal calciatore stesso in un’intervista rilasciata al Corrieredellosport.it.
Fiorentina, l’intervista di Fagioli: dalla squalifica all’addio alla Juventus, per poi ricominciare da Firenze
Il centrocampista viola ha parlato della squalifica e del suo amico Bove: “La squalifica è stato sia un bene che un male, potevo lavorare, correre e andare in palestra, ma senza giocare. Tutto questo lo sta vivendo, per altri motivi, Bove. Edo è un bravissimo ragazzo, lo conosco dall’Under 21, sappiamo quanto gli mancano il campo e la partita, gli stiamo sempre vicini. Sbagliare è umano, l’importante è non ripetere gli errori commessi, la squalifica non la dimentico, me la porto dentro, ma ora sono ripartito“.
Ha raccontato poi il suo addio alla Juve e la la nuova esperienza a Firenze: “Dire addio alla Juve dopo 11 anni è stata una bella botta, ho pianto senza accorgermene, ma quando ho deciso di andare via mi sono sentito più leggero. È stato un grande cambiamento, a Torino non puoi goderti una vittoria perché devi pensare già alla partita successiva, se non vinci hai tutte le responsabilità addosso. Tutto ciò però mi è servito, andando alla Fiorentina sono anche cresciuto, ho superato la fase del ragazzino in cui ero bloccato. Sono stato accolto con tanto affetto, anche Moise mi ha detto di venire perché si stava bene, il Viola Park è fantastico“.

Il rapporto con Allegri e Thiago motta, la nazionale e i suoi riferimenti
Ha spiegato i due differenti rapporti con Allegri e Thiago Motta: “Allegri lo stimo tanto anche io, mi ha aiutato a crescere e nel periodo della squalifica mi è stato vicino. Lui è l’unico che mi ha dato la possibilità di giocare con continuità. Thiago Motta dopo Genoa e Lipsia non mi ha più considerato. Se sai che l’allenatore non ti vede, ti manca anche la fiducia, senti più pesantezza quando entri in campo e non rendi. La testa gira diversamente, scatta qualcosa di negativo dentro di te, ma ora ho ritrovato serenità e divertimento“.
Ha concluso parlando della nazionale e dei suoi riferimenti: “Spero di tornare in nazionale il prima possibile, non posso non considerarlo un obiettivo. Modric è il mio idolo, lo osservo sempre con attenzione, ho avuto anche la fortuna di affrontarlo all’Europeo. Alla Juve ho imparato tanto dai vari campioni con cui ho giocato, Ronaldo, Buffon, Chiellini, Bonucci, Mandzukic e Dybala.“