Fiorentina, Spalletti elogia Comuzzo: cosa l’ha convinto a convocare il 19enne in nazionale?
Pietro Comuzzo è stato convocato dall’Italia di Luciano Spalletti. La fiducia di Palladino fattore determinante per la chiamata in nazionale
I tifosi viola non si sarebbero mai aspettati un inizio di stagione così. 2° posto a un punto dalla vetta, 3° miglior attacco, 3ª miglior difesa e 7ª squadra più giovane del campionato (eta media 25,7). Tutte le statistiche hanno un marchio in comune, il timbro di Raffaele Palladino.
La crescita esponenziale della squadra arriva dopo numerosi esperimenti, soprattutto nelle retrovie, dove la difesa è stata cambiata per modulo e interpreti. I grandi esclusi di questa stagione hanno fatto rumore, come i nuovi innesti.
Nella difesa Dodo e Gosens sono i titolari certi nelle fasce, terzini importanti soprattutto in spinta. Con una trazione tale serve essere rocciosi e la coppia inedita, Ranieri-Comuzzo, sta dando ottimi risultati.
Il focus sul “soldato” lanciato da Palladino continua con le parole di Luciano Spalletti.
L’Italia scopre Comuzzo: il paragone con Vierchowod
In occasione della terza sosta, Luciano Spalletti ha detto la sua anche sulla convocazione di Comuzzo in nazionale: “Una somiglianza con Vierchowod? Nel nome gli assomiglia di già. Dobbiamo stare attenti a non montarli troppo questi ragazzi. Comuzzo limita gli attaccanti e gioca nella Fiorentina che è in cima alla classifica. Non è un esperimento“.
Pietro Comuzzo poteva essere un’idea ad inizio campionato ma è diventato realtà nei numeri: 10 partite da titolare su 12, con ottime prestazioni soprattutto nelle ultime 4 gare (media del 6,5 al fantacalcio). Non è un esperimento il classe 2005, perché nel suo ruolo i candidati ci sono: Pongracic e Martinez Quarta dovevano essere i punti di riferimento sin da inizio anno.
Palladino, l’idea Comuzzo non è la sola intuizione
Raffaele Palladino, dopo l’interessante stagione di Monza, aveva iniziato in sordina la stagione 2024/25. La svolta di queste prime giornate è arrivata dopo il 2-1 pirotecnico contro il Milan. Il cambio dalla difesa a 3, l’esclusione di capitan Biraghi, l’intuizione della coppia difensiva sono solo alcune idee dell’allenatore ex Monza.
Il protagonismo a tutto campo affidato a Bove, la ricerca ossessiva di un Kean dominante con il baricentro basso, l’infortunio di Gudmundsson rimpiazzato elegantemente da Beltran che ha trovato finalmente il suo posto in campo. Sono tante le rivoluzioni di Palladino che funzionano e quella di nome Comuzzo, l’ha notata anche Luciano Spalletti.