Fantaretro: Roberto Baggio 2003/2004. L’ultima stagione del “divin codino”

Roberto Baggio (imago)
Ripercorriamo le ultime magie di Roberto Baggio nella stagione 2003/2004 attraverso i suoi numeri al Fantacalcio
Roberto Baggio è uno dei pochi giocatori della storia della Serie A ad esser riuscito ad unire tutta la nazione calcistica. Ogni appassionato di calcio in Italia ha un ricordo legato alle sue gesta e, forse, nessuno meglio di lui rappresenta il senso di nostalgia.
La sua ultima stagione è un regalo che il “divin codino” offre a tutti gli amanti di questo gioco. Magie, infortuni, giocate e anche rigori dal dischetto.
Un lungo addio che ha segnato, di fatto, uno spartiacque fra il passato del calcio italiano e quello che poi sarebbe venuto in seguito.
Attraverso i suoi numeri al Fantacalcio proviamo a ripercorrere gli ultimi passi di Roberto Baggio sui campi della Serie A.
L’ultima stagione di Roberto Baggio
Baggio concluderà la sua carriera salutato da uno stadio di San Siro addobbato a festa per celebrare il diciassettesimo scudetto del Milan. Il contesto perfetto per rendere omaggio a quello che probabilmente il calciatore più amato della storia del calcio italiano.
Il suo anno d’addio è una rappresentazione delle virtù di un calciatore mostratosi divino per le sue gesta e al tempo stesso umano, fra infortuni e errori dagli 11 metri. Concluderà la stagione con 12 gol e con la miglior media voto di tutto il Fantacalcio. Un’annata che lo rende immortale.

Baggio, il più amato da tutti
Probabilmente nessun calciatore è mai riuscito ad unire tifoserie così distanti fra loro. Iconica è l’immagine del suo ritorno al “Franchi” dopo il passaggio alla Juventus con una sciarpa della Fiorentina addosso raccolta sul terreno di gioco. E probabilmente nessun calciatore è mai riuscito a rappresentare meglio quanto lo sport possa permettere di immergersi con una nostalgia positiva verso il passato.
Chiunque abbia un ricordo legato a Roberto Baggio, pensando alle sue magie, può sorridere ricordando un calcio fatto di sentimenti che non c’è più, e anche di un’Italia che non esiste più. Probabilmente Baggio ha rappresentato la parte migliore di tutti gli italiani in un momento in cui il paese era in grado di dimostrare attraverso questo sport il suo lato più brillante.