Atalanta, Ederson: “Non avete ancora visto nulla. Ruolo? Vi dico dove mi trovo meglio”
L’Atalanta ripartirà dalla gara casalinga contro la Fiorentina e a pochi giorni dalla partita ha parlato il centrocampista della Dea Ederson, rilasciando un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Il brasiliano si è focalizzato sulla sua nuova squadra ma anche sul suo momento personale, condizionato anche da qualche problema fisico. Di seguito le parole dell’ex Salernitana.
Atalanta, Ederson parla del ruolo e delle sue condizioni
Ederson ha parlato del suo momento personale, alla luce dell’infortunio che lo ha tenuto fuori diverse partite. In 5 partite giocate il brasiliano non ha ancora trovato bonus ma ha tutte le potenzialità per farlo nel proseguo della stagione.
Ha parlato così delle sue condizioni: “Stavo bene, soprattutto fisicamente, due settimane senza correre e senza palla sono state pesanti. Ero consapevole che sarebbe servito del tempo per recuperare. A Roma mi sentivo già bene, ora sto ancora meglio. Ormai da diversi giorni mi sto concentrando solo sulla mia condizione fisica per cercare di essere al meglio. Lavoro su ciò che mi serve per il cambio di passo“.
Ederson si è anche concentrato sul suo ruolo: “Mezzala o trequartista? Ho sempre fatto il centrocampista, ma non cambia più di tanto. Posso cercare di più la porta, ma tanto devo difendere a prescindere. Mister Gasperini mi ha voluto provare lì, gli ho detto che con un po’ di tempo a disposizione sarei riuscito ad interpretare bene il ruolo. Mi trovo meglio a destra che a sinistra, soprattutto se devo entrare dentro il campo e cercare la conclusione”.
Ederson lancia un messaggio ai fantallenatori
Il centrocampista brasiliano ha molto chiari quali sono i suoi obiettivi: “Punto a crescere e ad essere ancor più protagonista e ad essere più utile alla squadra. Devo alzare il mio livello di corsa, di gol, di assist e di difesa. Il vero Ederson non si è ancora visto“.
Ederson ha anche accennato ad alcuni momenti del suo passato che lo hanno segnato: “In Brasile ero considerato un predestinato, un pò mi sento ancora così. Non ho avuto un’infanzia facile ma un giorno, a 6 anni, passando vicino a un campo da calcio promisi a mia mamma che avrei fatto il calciatore. A 12 anni, dovevo andare a San Paolo, e mi disse che c’erano solo i soldi per andare e non per tornare. Non sono più tornato indietro”. Poi le parole sulla nazionale: “Quando ero in Brasile se ne parlava. L’Atalanta di nuovo al top, magari in Europa, potrà essere di grande aiuto per conquistare la nazionale”.
Passato al Cruzeiro e al Corinthians, due club da cui è passato Ronaldo il Fenomeno: “Grande calciatore e ora grande gestore. Se Ronaldo fosse arrivato prima al Cruzeiro, non sarei stato costretto ad andar via così presto per i problemi economici del club”.