Ecuador e il caso Castillo: ecco perché è stato escluso
Manca sempre meno all’inizio del Mondiale. La prima gara vedrà l’Ecuador affrontare il Qatar nella partita d’apertura, domenica 20 novembre alle 17:00. Nella nazionale sudamericana c’è una grande assenza: quella di Byron Castillo. Il difensore del Leon non è stato infatti convocato a sorpresa dal ct Gustavo Alfaro. La federazione ha emesso un comunicato nel quale spiega il motivo dell’esclusione: “La sentenza del TAS semina illegittimamente un dubbio sul contenuto del suo passaporto che potrebbe pregiudicare non solo l’avanzamento della squadra in questo Mondiale, ma anche la partecipazione alla prossima edizione“. Il giocatore, infatti, era stato al centro di una controversia nei mesi precedenti al Mondiale: Cile e Perù lo avevano portato in Tribunale per un presunto passaporto irregolare, un caso che aveva rischiato di non far qualificare l’Ecuador al Mondiale.
Dopo varie sentenze dei tribunali competenti, che hanno appurato che il passaporto era regolare ma che in passato sono state utilizzate documentazioni false, il TAS ha deciso di dare una multa alla federazione e la penalizzazione nelle prossime qualifiche mondiali. Inoltre il giocatore ha rimediato un problema alla caviglia in amichevole contro l’Iraq, dove infatti è uscito zoppicando. Per non creare altre polemiche, l’Ecuador ha deciso di escludere Castillo dai convocati. Il giocatore si era reso protagonista durante le qualificazioni al Mondiale con buone prestazioni e continue presenze in campo. L’allenatore Gustavo Alfaro ha deciso di lasciarlo a casa, anche per l’infortunio alla caviglia rimediato in amichevole contro l’Iraq.
Ecuador, il comunicato su Castillo
Sul proprio sito ufficiale, la Nazionale sudamericana ha riportato un comunicato riguardante Byron Castillo: “Di fronte a una sentenza del TAS, che ignora i più elementari principi giuridici universalmente accettati, e di fronte al rischio di subire ancora una volta sanzioni ingiuste, la Federcalcio ecuadoriana è obbligata a non includere il giocatore Byron Castillo Segura nell’elenco definitivo che è stato presentato alla FIFA. Il percorso che abbiamo dovuto affrontare come istituzione non è stato facile per nessuno, tanto meno per il nostro giocatore, che fa parte di questa famiglia che chiamiamo La Tri. Tutti i fatti relativi al caso erano noti ai giudici ecuadoriani, che in quattro occasioni si sono accordati con il giocatore, essendo loro le uniche autorità competenti nel nostro paese per dirimere questa controversia. Ciascuno degli atti della FEF è stato compiuto rispettando esattamente quanto previsto dal nostro ordinamento giuridico, obbedendo alle decisioni delle autorità giudiziarie e amministrative, che come federazione siamo obbligati a rispettare, soprattutto quando i diritti fondamentali del giocatore sono a rischio palo.
Incomprensibilmente, la stessa sentenza del TAS – che conosce l’idoneità del giocatore – semina illegittimamente un dubbio sul contenuto del suo passaporto che potrebbe pregiudicare non solo l’avanzamento della squadra in questo Mondiale, ma anche la partecipazione alla prossima edizione, in virtù delle sanzioni che, senza alcun fondamento giuridico, sono state comminate alla FEF. Sebbene oggi la nostra attenzione sia rivolta ai Mondiali in Qatar, il nostro impegno è quello di esaurire tutte le risorse che la legge ci concede per dimostrare il nostro comportamento corretto e riparare questa situazione ingiusta e dolorosa, qualunque sia la sede in cui dobbiamo farlo”.