Il Sassuolo si prepara alla prima gara casalinga del nuovo campionato di Serie A contro il Lecce e Alessio Dionisi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia, concentrandosi sulle novità di formazione rispetto alla trasferta contro la Juventus ma anche sul nuovo attaccante Andrea Pinamonti.
Dionisi ha presentato la partita del Mapei Stadium prevista per sabato 20 agosto alle 20:45, sottolineando le qualità del Lecce: “Una squadra molto motivata, organizzato e molto ben allenata, brava nelle ripartenze e molto aggressiva. Noi dovremo farci trovare pronti. Non siamo più la squadra dell’anno scorso ma vogliamo confermare il nostro valore, abbiamo le qualità per farlo”.
NUOVA FORMAZIONE – “Sicuramente cambierò qualcosa rispetto a Torino. Siamo all’inizio non c’è tanto il merito o il demerito. Spesso la formazione che inizia non è la formazione migliore a prescindere, ma la migliore per quella partita e pensando a partite nella partita”.
PINAMONTI – “Lo considero un giocatore bravo e sono contento che sia arrivato da noi, ci darà una grande mano. Il giusto calciatore per sostituire chi è andato via. Con la Juve ho fatto altre scelte perché aveva fatto pochi allenamenti. Vedremo dai prossimi allenamenti come andrà”.
RASPADORI – “Non penso sia ufficiale, ma era nell’aria. I giovani forti è normale che vengano cercati dalle grandi squadre ma noi li sostituiremo nel modo migliore guardando avanti. Tutti hanno le carte in regola per farlo, anche se con qualità diverse. Qui non si trattengono i giocatori se hanno opportunità migliori ma noi vogliamo far parlare di chi è qui”.
MULDUR – “Mi dispiace per il suo infortunio ma l’operazione è andata benissimo per fortuna. Sono incidenti di percorso e perdiamo un giocatore importante. Chi ha carattere torna migliorato dagli infortuni e lui tornerà più forte di prima. Sarà un opportunità per chi giocherà”.
BERARDI – “Il suo rinnovo è stata una bella notizia. Per noi è determinante. Domenico non è un giocatore, è il giocatore del Sassuolo. Si è meritato tutto. Ho avuto il piacere di allenare Magnanelli che è stato più di una bandiera. Berardi forse è l’ultima bandiera e dobbiamo tutti farci due domande. Avere uno come lui è una fortuna per un allenatore”.