Un risveglio insolito per i tifosi giallorossi, che si sono ritrovati improvvisamente senza allenatore in panchina. Questo perché, come comunicato sui propri canali ufficiali, la Roma ha deciso di esonerare con effetto immediato Jose Mourinho come responsabile tecnico della squadra. Ciò ha ovviamente portato al proliferare di voci sul possibile sostituto: l’indiziato numero uno è Daniele De Rossi, che ben conosce l’ambiente della Capitale. Diventa interessante capire, dunque, come cambierebbe la formazione della Roma con l’ex-centrocampista giallorosso in panchina.
L’ex-capitano della Roma sembra essere l’indiziato numero uno per coprire il buco lasciato dopo l’esonero di Mourinho. L’allenatore, che ha collaborato con Mancini come collaboratore tecnico nella storica vittoria degli Europei dell’Italia nel 2022, ha allenato solo la Spal in carriera. Con i biancoazzurri, in Serie B, De Rossi si è seduto in panchina per 17 partite tra campionato e Coppa Italia. Il resoconto parla di 8 sconfitte, 6 pareggi e 3 vittorie.
I moduli più utilizzati dall’ex-Boca Juniors nell’esperienza a Ferrara sono stati il 3-4-2-1 e il 3-5-2. Non grandi differenze, dunque, rispetto al sistema di gioco con cui Mourinho ha guidato i suoi fino a questo momento della stagione.
Probabilmente a beneficiare del cambio in panchina potrebbero essere i calciatori che hanno giocato in passato con De Rossi o che hanno conosciuto l’ex-centrocampista in Nazionale negli ultimi due anni. Cristante, Pellegrini ed El Shaarawy hanno condiviso lo spogliatoio con Daniele nella sua ultima stagione da calciatore alla Roma, tra il 2018 e il 2019. Proprio nella sua conferenza di addio De Rossi aveva speso parole di apprezzamento per l’atteggiamento di ragazzi come Cristante, che ben personificano l’atteggiamento “da romanisti”, essenziale per far parte del club.
Inoltre, Spinazzola, Mancini e Belotti hanno conosciuto l’allenatore nelle esperienze con la Nazionale maggiore. Altri indiziati sono Bove, che sotto la guida di De Rossi potrebbe ricevere ancora più minutaggio, nonché un’esponenziale crescita personale e Paredes, che alla Roma indossa la maglia numero 16 proprio in onore di quello che potrebbe diventare il suo nuovo allenatore. Almeno all’inizio, dunque, potrebbero essere loro gli uomini su cui l’ex-Spal potrebbe contare per iniziare al meglio la sua nuova avventura.
ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Ndicka, Llorente; Kristensen (El Shaarawy), Pellegrini, Cristante, Paredes (Bove), Spinazzola; Lukaku, Dybala. All. Daniele De Rossi
Altra possibilità, seppur più remota, è quella del cambio di formazione per la Roma di De Rossi, con il passaggio alla difesa a quattro. Un’idea potrebbe essere quella del 4-3-3, con il ritorno degli esterni e dei terzini. Con questo modulo, immaginiamo Rui Patricio in porta, con Ndicka (al rientro dalla Coppa d’Africa più di Smalling) e Mancini centrali. Terzini a destra uno tra Kristensen e Celik, che ben conoscono il ruolo e Spinazzola a sinistra. Trio di centrocampo tutto all’italiana con Cristante, Bove e Pellegrini, uomini che più conoscerebbe De Rossi. In attacco, poi, un tuffo nel passato. A supporto di Lukaku (o Belotti, non da escludere), sugli esterni potrebbero agire a sinistra El Shaarawy (o Pellegrini come in Nazionale, con Paredes a centrocampo) e a destra Paulo Dybala. Un ritorno a una posizione che l’argentino aveva ben ricoperto con la Juventus nelle stagioni 2018/19 e 2019/20.
ROMA (4-3-3): Rui Patricio; Kristenses, Ndicka, Mancini, Spinazzola; Cristante, Bove (Paredes), Pellegrini; El Shaarawy, Lukaku, Dybala. All. Daniele De Rossi