Roma, De Rossi: “Nel corso della stagione potremo passare a 4. Chi mi ha stupito? Pisilli”
È iniziata una nuova era nella Capitale: Daniele De Rossi si è presentato in conferenza stampa, dove in mattinata ha parlato anche del prossimo match in campionato della Roma contro il Verona. Il neo allenatore dei giallorossi ha raccontato di come è stato contattato dalla società e delle sue idee di gioco, passando tra moduli e interpreti. Nonché del prossimo impegno in casa di sabato 20 gennaio alle 18 contro la formazione di Baroni, valido per la 21ª giornata di Serie A.
Nel pomeriggio, la Roma ha poi diffuso un comunicato sui convocati che prenderanno parte alla gara contro il Verona: restano ancora fuori Kumbulla, Smalling e Renato Sanches.
I CONVOCATI DI DE ROSSI: Rui Patricio, Boer, Svilar, Karsdorp, Huijsen, Llorente, Celik, Spinazzola, Golic, Oliveras, Pellegrini, Paredes, Kristensen, Bove, Zalewski, Pagano, Pisilli, Belotti, Dybala, Joao Costa, Lukaku
El Shaarawy.
La conferenza stampa di presentazione alla Roma di De Rossi
Il nuovo allenatore dei giallorossi ha iniziato la sua conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti: “Il problema della Roma? Se si cambia allenatore vuol dire che c’è qualcosa che non va. Io devo però partire da zero, capendo quali sono le cose che non funzionano. In tre giorni è difficile, ma ho il vantaggio di aver seguito tutte le partite queste stagione. Sarei contento se arrivassimo tra le prime quattro. È difficile ma è possibile. Il mio calcio? Per me non esiste. Il calcio non è mio. Forse solo Guardiola, Simeone, Conte o De Zerbi, che hanno spostato qualcosa, potrebbero dire una cosa del genere. Io non sono ancora ai loro livelli. Se venissi ricordato come uno che fa vincere la sua squadra mi basterebbe“.
L’allenatore ha poi proseguito: “Era il momento di rifiutare la Roma secondo voi? La Roma non si rifiuta mai. Ci sono uomini che si tirano indietro e altri che invece si buttano. Sicuramente essere qui mi aiuterà per la mia carriera. Per il futuro? La durata del contratto è chiara e avrò un bonus per la possibile qualificazione in Champions. Non ci sono rinnovi automatici, è un contratto di 6 mesi che a me va bene. Ho solo voluto essere trattato da allenatore, non da bandiera. Quello che è sicuro è che mi giocherò questo posto fino alla morte“.
De Rossi ha poi parlato della partita contro il Verona e dell’idea difensiva: “Io ho iniziato ad amare questo lavoro con Spalletti ed Henrique, che portano tanti giocatori in avanti e usano una difesa a quattro. La rosa però è stata costruita per giocare a tre, quindi valuteremo. Potranno esserci rotazioni, non tolgo tra le opportunità quella di cambiare modulo in base alla gara. Non penso la Roma giocasse male, ma ha avuto tanti sali e scendi dal punto di vista del rendimento. Vedere dal vivo questi calciatori è diverso, sono forti. Chi mi ha impressionato? Pisilli, non lo conosco bene e vederlo dal vivo mi ha impressionato. L’emozione dell’esordio non ci deve fare scherzi”.
L’allenatore giallorosso ha poi continuato: “Non mi destabilizza il clima che si respira a Trigoria. Avendo sostituito Mourinho ho dovuto prendere in considerazione molti fattori. Se avessero preso qualcun altro la reazione dei tifosi sarebbe stata peggiore, a breve termine. Nessuno toglie l’amore che hanno provato verso Mourinho, ma nulla impedisce loro di amare anche me. Chiaramente, non mi hanno scelto per i risultati alla Spal, ma per altro”.
In seguito, ha aggiunto: “L’avevo immaginata diversa, un processo più graduale. Mi sento un allenatore, più in campo che nello spogliatoio. Con molti giocatori ho un rapporto confidenziale. Voglio bene a Pellegrini, Cristante, ecc… ma i ruoli vanno rispettati”.
Su Mourinho: “Gli ho scritto un messaggio, era un gesto doveroso. Lui mi cercò quando iniziai ad allenare la Spal”.