Chi è Tamara Pisnoli, l’ex moglie di De Rossi
Dal 2013 al 2023: sono serviti dieci anni di indagini per arrivare a una sentenza definitiva. Tamara Pisnoli, trentotto anni, ex moglie di Daniele De Rossi, storico centrocampista della Roma e della Nazionale italiana, è stata condannata a 7 anni e due mesi di reclusione, assieme a Francesco Camiletti e Francesco Milano, per rapina, lesioni e tentata estorsione.
Tamara Pisnoli, le motivazioni della condanna
Stando a quanto riportato da Il Messaggero e La Gazzetta dello Sport, la personalità di Tamara Pisnoli è centrale nella condanna: la donna avrebbe trascorso una vita “improntata all’uso della violenza e della minaccia“. Il reato di lesioni personali aggravate, invece, si è estinto per “intervenuta prescrizione”.
Chi è Tamara Pisnoli, l’ex moglie di De Rossi
Una vita spericolata, un matrimonio definito un errore dallo stesso De Rossi, che ha poi tormentato lo stesso calciatore negli anni, con strascichi pesanti da sopportare, soprattutto pericolosi. Dopo essersi sposati nel 2006, i due hanno divorziato nel 2009 e hanno preso strade diverse. Lei si è risposata con Stefano Mezzaroma, lui con la sua attuale moglie Sarah Felberbaum. Conosciuta per essere la figlia di Massimo Pisnoli, pregiudicato e ex rapinatore ucciso nel 2008, è stata figurante e ballerina del programma televisivo Sarabanda. Una breve parentesi negli schermi, un sogno televisivo spentosi in poco tempo, poi una vita all’insegna della spregiudicatezza. Tre matrimoni, uno dei quali con l’ex allenatore della Spal e una figlia, Gaia.
I reati di Tamara Pisnoli
Rapina, minacce e estorsione. Questi i crimini per cui Tamara Pisnoli, ex moglie di De Rossi, è stata condannata a 7 anni e due mesi di reclusione. Fatti che risalgono al 2013, quando il centrocampista ex Roma e Boca Juniors era già sposato con la sua attuale compagna, Sarah Felberbaum. Tamara Pisnoli avrebbe deciso di investire, assieme a altre persone, una cifra attorno agli 80 mila euro d’anticipo per un impianto fotovoltaico, rivelatosi un fallimento a lungo termine, con la società dell’imprenditore Antonello Ieffi.
Impianto poco produttivo e investimento fallimentare. La Pisnoli si sarebbe tirata indietro e avrebbe chiesto un risarcimento in denaro a Ieffi per una cifra tra i 150 e i 200 mila euro. Richieste assurde e ritenute eccessive, l’imprenditore che aveva affiancato l’operazione non sborsa il denaro richiesto e si ritrova minacciato e aggredito nella casa della donna, che lo avrebbe “invitato” nella sua abitazione per discutere. “Sai quanto ce metto a fa’ ammazza’ ‘na persona? Basta che metto 10mila euro in mano a un albanese“. Minacce, seguite da un pestaggio eseguito da due uomini, da un abbandono per strada e da un rapimento del Rolex che Ieffi portava al braccio. Dopo anni di processo, ora è arrivata la condanna.