L’allenatore Roberto D’aversa dopo varie esperienze nel nostro calcio non siede su una panchina da quasi una stagione. L’ultima esperienza, infatti, è stata quella con la Sampdoria terminata nel 2022. La prova più positiva della sua carriera, comunque, fu quella di Parma. Ha allenato il club per 5 anni dal 2016 fino al 2021. L’ultimo anno, però, fu molto travagliato visto che venne esonerato per poi essere richiamato. Nelle sue varie stagioni in Serie A D’aversa ha incontrato vari giovani talenti come l’ex Juventus Kulusevski, di cui ha parlato a TuttomercatoWeb.com.
D’aversa ha raccontato quando ha visto per la prima volta Kulusevski all’opera e di come il club è riuscito ad acquistarlo: “L’ho visto per la prima volta durante la semifinale scudetto Primavera a Parma. In quel caso si giocava al Tardini ed ho approfittato per seguirlo dal vivo. Su Dejan c’erano già tante società, come il Cagliari che aveva già fatto un’offerta importante per acquistarlo. In quel caso è stata brava anche la società, abbiamo sfruttato i buoni rapporti che c’erano fra i club e quello con l’allora direttore sportivo dell’Atalanta Sartori. A fare la differenza è stato che con me a Parma avrebbe potuto giocare di più rispetto ad altre squadre. E nel momento in cui ha giocato ha stupito tutti. Nella costruzione della squadra lo avevamo inserito a centrocampo. Avevo bisogno, però, di un esterno offensivo mancino che giocasse a piede invertito dopo due allenamenti puntai su di lui. Non voleva mai perdere, nemmeno in allenamento.“.
Ha parlato anche della scelta dello svedese di andare alla Juventus e di che cosa, secondo lui, non ha funzionato: “Ha scelto da solo ed è giusto così. Bisogna seguire sempre l’istinto ed il proprio cuore. Con la Juventus partì bene e giocò anche tanto. A Parma non c’era, chiaramente, un’alternativa del suo livello mentre nella Juventus ci sono tanti campioni. Se sbagli una partita magari non hai la possibilità di giocare quella successiva perché ci sono calciatori del tuo stesso livello. A Parma Ha avuto anche la possibilità di crescere e commettere errori perché in quel contesto spostava gli equilibri. Parliamo comunque di un giocatore top che può giocare in qualsiasi squadra ed in qualsiasi campionato“.
Altro calciatore che ha incontrato D’aversa nella sua avventura al Parma è stato Federico Dimarco di cui ha parlato molto bene: “Federico ha pagato il fatto di non essere visto come calciatore da alto livello per l’altezza. Il piede che ha lui, però, difficilmente lo si può ritrovare. Può fare qualsiasi cosa. Sa mettere dove vuole il pallone e se decide di mettere la palla in un certo punto della porta riesce a piazzarla lì. Con me è cresciuto nella fase difensiva. Credo che nel suo percorso gli sia servita molto l’esperienza di Verona con Ivan Juric. Spesso e volentieri infatti ha fatto delle grandi partite anche da braccetto oltre che da quarto di sinistra. Questa completezza l’ha raggiunta anche nell’anno con il Verona. Paga la sua struttura fisica, ma può sopperire con il lavoro oltre che con la sua determinazione e la sua cattiveria agonistica“.