Coppa Italia, la Lega pensa al modello FA Cup: come cambierebbe il torneo
La Coppa Italia è senza dubbio una delle coppe nazionali meno appetitose d’Europa, se confrontata con le altre coppe dei top 5 campionati. Il regolamento, la struttura e il formato del torneo sono stati spesso modificati nel corso degli anni, ma mai si è arrivati ad una vera e propria rivoluzione. Adesso, però, la Lega Serie A sembra convinta a cambiare format, come confermato dall’amministratore delegato Luigi De Siervo a La Politica nel Pallone su RAI Gr Parlamento. La Coppa Italia si appresta dunque a cambiare faccia e il modello sarà quello dell’FA Cup, la coppa nazionale inglese.
Coppa Italia, nuovo format stile FA Cup: le parole di De Siervo
Intervistato nel podcast della Rai “La Politica nel Pallone”, l’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo ha confermato l’intenzione di voler modificare il format della Coppa Italia. Queste le sue parole: “Abbiamo elaborato un progetto sulla falsariga del modello inglese. Lo sottoporremo a breve alle squadre. Avremo due modelli opposti. Il primo è far giocare la squadra più grande nel campo di quella più piccola, ma questo potrebbe causare alcuni problemi dal momento che in alcuni stadi non si potrebbero usare goal line technology o VAR. I club saranno chiamati nelle prossime settimane a decidere se il prossimo bando per i diritti della Coppa Italia avrà il modello attuale o quello all’inglese”.
Coppa Italia come l’FA Cup: come cambierebbe il torneo
Come dicevamo, la Coppa Italia è una delle competizioni meno appetitose tra le coppe nazionali. Ad oggi appena 44 squadre hanno la possibilità di partecipare al torneo (20 di Serie A, 20 di Serie B e appena 4 di Serie C). L’FA Cup coinvolge invece tutte le leghe professionistiche del calcio inglese e da la possibilità di giocare almeno una gara a ben 732 squadre, dalla prima alla nona lega inglese, e la cosa che più piace ad appassionati e tifosi è vedere campioni del calibro di Haaland, Kane e Salah giocare in piccoli stadi contro squadre poco conosciute.
L’amministratore delegato De Siervo non ha dato molti dettagli in merito, ma ci possiamo immaginare che come primo step la Lega voglia comprendere tutte le squadre di Serie C e di Serie D. In questo caso il numero di squadre passerebbe da 44 a 272 (20 della Serie A, 20 della Serie B, 60 della Serie C e 172 della Serie D).