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Torino, Vanoli si presenta: “Zapata merita la fascia di capitano. Ho detto a Schuurs…”

La presentazione di Vanoli come nuovo allenatore del Torino

Paolo Vanoli, allenatore del Torino (agency)

Ecco le prime parole di Paolo Vanoli da allenatore del Torino nella conferenza stampa tenutasi a Pinzolo, sede del ritiro granata

È ufficialmente iniziata l’avventura di Paolo Vanoli sulla panchina del Torino. Si è conclusa da poco la conferenza stampa di presentazione a Pinzolo, sede del ritiro prestagionale dei granata.

Dopo l’addio di Juric, il Toro ha deciso di puntare su Vanoli. L’allenatore varesino ha dimostrato tutte le sue qualità nella passata stagione portando il Venezia di nuovo in Serie A.

Con il cambio in panchina la squadra di Cairo spera di cambiare marcia. Sono ben 5 le stagioni consecutive in cui i granata non vanno oltre il nono piazzamento in campionato.

Di seguito abbiamo riportato le prime parole pronunciate in conferenza da Paolo Vanoli in vista della prossima stagione del Torino, importanti anche in ottica fantacalcio.

Torino, la conferenza di presentazione di Vanoli

Il nuovo allenatore granata ha voluto iniziare così la sua conferenza stampa, elogiando la squadra torinese e dicendosi orgoglioso di rappresentarla: Il Toro rappresenta la storia del nostro mondo calcistico, io sono veramente orgoglioso di poterla rappresentare, è una responsabilità veramente importante. Essere qui vuol dire questo. Sono tanto orgoglioso del percorso che ho fatto. Sono arrivato qui a 52 anni e penso di aver meritato la possibilità che ho oggi. Nel mio percorso ho fatto di tutto: ho visto, stando in secondo piano, come è composta una società. E l’esperienza avuta all’estero mi ha regalato un ultimo step, per farmi capire cosa è un manager. Io penso dunque che ad oggi devo gestire, insieme al direttore, l’azienda del presidente, portando risultati. Nella mia area devo unire e condividere per arrivare a un obiettivo. La gavetta, dunque, mi ha aiutato tanto.

L’allenatore ha poi proseguito la conferenza parlando della sua idea di calcio e dei giocatori a disposizione, chiarendo che sta ancora cercando di comprendere a fondo le qualità di ognuno: Il calcio per me è una grossa passione. A volte mi vergogno un po’ del mio atteggiamento in campo, perché la passione mi porta ad andare oltre, ma voglio che il mio giocatore sia un appassionato e capisca il perché di quello che chiedo. Ricorderò sempre un concetto di Sacchi secondo cui il calcio deve essere un’orchestra dove tutti devono seguire la stessa sinfonia, in tutte le sue fasi, all’interno di una partita. La sinfonia, infatti, può significare anche difendere bene in certi momenti della partita. Questa frase mi ha aperto un mondo. Un maestro deve essere in grado di assemblare un’orchestra in cui tutto vada per il verso giusto. Prima devo conoscere i giocatori e sapere quali sono le loro caratteristiche, poi con il direttore devo capire cosa manca. Ora, infatti, sto cercando di capire quali sono gli strumenti a disposizione per scoprire se posso trasferire la mia idea di calcio. Ogni giocatore ha le sue caratteristiche e le deve mettere al servizio della squadra”.

La presentazione di Vanoli: le prime parole del nuovo allenatore del Torino su Duvan Zapata
Duvan Zapata, attaccante del Torino (image)

Vanoli sul mercato: “Se ci sarà l’occasione interverremo sul mercato. E su Schuurs…”

Vanoli ha poi parlato della situazione di Schuurs in chiave mercato: “Ora gli ho detto di stare in vacanza per un po’. È un ragazzo giovane e con quello che sta passando deve riposare un po’, staccare e stare vicino ai suoi. Poi insieme allo staff vedremo il percorso di guarigione. Se c’è l’occasione interverremo sul mercato”. Dunque, oltre a un centrale di sinistra al posto di Rodriguez e uno di destra al posto di Dijdij e Lovato, potrebbe arrivare anche un altro colpo per la difesa granata.
A proposito di difensori, una battuta anche sul nuovo acquisto Saul Coco: “Finché non impara l’italiano, parla in spagnolo e avere dei collaboratori che sanno parlare lo spagnolo fa la differenza. In un mondo globale, questo è molto importante. L’ho vissuto anche a Venezia, dove in sei mesi ho parlato più inglese che italiano. Dopodiché, sono severo: sono in Italia e bisogna parlare italiano. Vale per giocatori e collaboratori. Perché bisogna sapere stare nella cultura del Paese dove ci si trova, come ho appreso lavorando in Inghilterra”.

All’allenatore granata poi è arrivata una domanda su Duvan Zapata. L’attaccante colombiano è stato promosso come nuovo capitano della squadra: “Sì, sarà lui il mio capitano. Di certo sono contento che i tifosi appoggino questa scelta, anche se io non mi baso sui sondaggi. L’ho scelto perché rappresenta i valori di questo club, ha l’esperienza giusta e anche per lui è arrivato il momento di responsabilizzarsi. Scelta condivisa anche dal presidente Cairo che ha commentato così: “Condivido la scelta di Zapata come capitano. Generoso e potente, nostro emblema”.