Lo 0-1 dell’andata a San Siro, che porta la firma di Gianluca Mancini, lascia ogni scenario aperto. È ancora tutto possibile nel doppio confronto del derby italiano valevole per i quarti di finale di Europa League. Stavolta, però, si gioca allo stadio Olimpico dove il pubblico di casa garantirà un appoggio tutt’altro che indifferente ai padroni di casa. Per scoprire chi, in semifinale, affronterà la vincente dell’incrocio tra Bayer Leverkusen e West Ham, bisognerà aspettare almeno un paio d’ore dalle 21:00 di giovedì sera. Nel frattempo, alla viglia di Roma-Milan, Daniele De Rossi ha tenuto la conferenza stampa di presentazione della partita.
Il tecnico giallorosso è intervenuto in conferenza iniziando a parlare di N’Dicka: “Sta bene. Penso che ognuno ne tragga l’insegnamento che vuole. Abbiamo ricevuto abbastanza complimenti per una situazione normale. Penso che qualsiasi allenatore avrebbe agito come ho fatto io e qualsiasi giocatore si sarebbe irrigidito all’idea di dover continuare. È bello vedere che ci riscopriamo famiglia anche in questi momenti”. Poi per quanto riguarda il recupero della gara con l’Udinese ha detto: “Se ne stanno occupando i dirigenti. Non ci sono molte date, è una difficolta per chi organizza, ma penso che sia un bene perché significa che siamo andati tutti avanti ed è un bene per il calcio italiano. Il movimento deve cercare di tutelare le squadre che sono andate avanti, ma allo stesso tempo anche le altre. Non si può creare un precedente, non si può pensare di giocare una partita a campionato finito, quindi spero e penso che si troverà una soluzione logica“.
Ha anche spiegato: “Penso che ci siano delle caratteristiche della squadra avversaria che devono essere sempre rispettate. Devi capire quanto una cosa che ha funzionato nella prima partita possa essere stravolta dalla mossa dell’altro allenatore e quanto l’avversario sia disposto a cambiare, anche perché non abbiamo vinto 7-0 senza farli uscire dall’area di rigore. Il Milan ha fatto una buona partita. Quello che abbiamo pianificato è riuscito. Non penso lui stravolga completamente la squadra, ma possiamo ipotizzare che cambierà qualcosa come interpreti o come atteggiamento. C’era Liedholm che diceva sempre “io li ho messo in campo benissimo, poi loro si sono mossi ed è cambiato tutto”. Stiamo pensando a qualche cambiamento ma non ci stiamo snaturando completamente”.
Infine De Rossi ha così concluso la conferenza stampa della vigilia di Roma-Milan: “Domani è un crocevia importante perché è la prima volta che faccio una competizione europea, sta andando abbastanza bene. È un percorso per arrivare ad essere felici. Poi se questo percorso durerà un altro mese e mezzo o altri dieci anni non lo sappiamo, ma se pensiamo sempre a quanto durerà o a quanto sono a rischio in base al risultato non ci godiamo quello che stiamo vivendo. Io mi sento un uomo felice ad essere l’allenatore della Roma. È una partita come le altre, discorsi sulla gestione del risultato, sull’essere intelligenti, sull’essere non troppo sbilanciati sono discorsi che si possono fare sempre. Abbiamo visto ieri in Champions, episodi o piccoli interventi possono modificare la storia della gara, le emozioni fanno parte del gioco, sono impossibili da prevedere”.
Insieme e accanto all’allenatore giallorosso, alla vigilia del ritorno dei quarti di finale ha parlato alla stampa anche Lorenzo Pellegrini. Queste le sue dichiarazioni: “Mi sento bene e secondo me stiamo facendo un bel percorso. Siamo sulla strada giusta, però c’è molto da lavorare. Sono contento di quello che sto facendo, ma è presto perché ancora non abbiamo raggiunto nessuno degli obbiettivi che abbiamo in testa. Non dobbiamo sentirci appagati ma dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo per essere felici. Molti dicono che apprezzano la mia trasparenza. Qui ho un ruolo importante per me, non è solo legarsi la fascetta la domenica, ma tanto altro. Io alla Roma non mancherei mai di rispetto perché mi ha dato tutta la mia vita, quindi quello che ho fatto e farò sarà sempre per il bene della Roma”.
Il capitano della Roma ha presentato la sfida in questo modo: “Rispetto ad altri allenatori, con Daniele avevo già un altro tipo di rapporto. Lui mi ha stupito sotto tanti punti di vista perchè io l’ho sempre reputato un professionista. Ho sempre avuto la convinzione che lui ci sarebbe arrivato facendo l’allenatore non normale ma quello che rivoluziona e che invidiano tutti. Non mi aspettavo però che il mister fosse già cosi preparato, e sono rimasto inizialmente stupito e da subito siamo stati molto contenti e entusiasti. Questa secondo me è la cosa più importante, per un allenatore sapere di passare le tue idee a dei giocatori che poi hanno le caratteristiche e l’intelligenza di recepirle”.