Dopo il 2-0 maturato all’Allianz Stadium tre settimane fa, i bianconeri preparano il secondo atto da disputare all’Olimpico. L’obiettivo è quello di conservare il doppio vantaggio acquisito in casa all’andata, grazie alle reti di Chiesa e Vlahovic, in modo da tornare nella capitale a giocare il 15 maggio la 22esima finale di Coppa Italia della propria storia. Alla vigilia di Lazio-Juventus, gara di ritorno delle semifinali, Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa per presentare la sfida ai biancocelesti.
L’allenatore bianconero ha così esordito davanti ai giornalisti: “Troveremo una Lazio aggressiva visto che deve recuperare due gol e che sta cambiando molto rispetto ai dettami di Sarri. A prescindere, le gare secche sono sempre difficili”.
Non si è sbilanciato sulle scelte di formazione: “Chiesa è sempre stato coinvolto nelle azioni più importanti della partita. Oggi valuterò in allenamento chi schierare, dato che domani più che mai ci sarà bisogno di cambi importanti dalla panchina“.
Riguardo agli obiettivi stagionali ha dichiarato: “Quest’anno siamo partiti con due obiettivi: qualificarci in Champions League e vincere la Coppa Italia. Quando si gioca, lo si fa per il massimo dei risultati. Se li ottieni sei bravo, altrimenti no. In questo momento non bisogna pensare al futuro, bensì a raggiungere gli obiettivi per i quali lavoriamo da 6/7 mesi”.
Dopo le due parole rilasciate al termine del 2-2 di Cagliari, Allegri ha spiegato in cosa dovranno cambiare i suoi giocatori: “Mettiamo da parte la partita di Cagliari perché domani sarà una partita completamente diversa. Servirà personalità soprattutto in fase di possesso palla“.
Proseguendo ha affermato: “La certezza che ho è la motivazione della squadra. Tuttavia, serve un grande sforzo. Domani sarà lunghissima: bisognerà battagliare, vincere i contrasti, giocare bene la palla. Questo vale sia per i titolari sia per i subentranti”.
Un’analisi sullo status di coloro i quali lavorano nel club bianconero: “Non bisogna avere paura di sbagliare, bensì mostrare il desiderio di arrivare in finale e alzare il trofeo. Alla Juventus si gioca per vincere e ottenere il massimo dei risultati. Qui bisogna avere un’ambizione talmente alta da superare i reali valori. Il percorso di crescita della squadra è in linea con le direttive societarie. La finale di Coppa Italia varrebbe anche la Final Four di Supercoppa Italiana che si aggiungerebbe al Mondiale per Club. La pressione fa parte del livello”.
Poi è tornato sulla maturazione in corso di Kenan Yildiz: “Quello suo è il percorso che devono compiere tutti i giocatori prima di raggiungere un certo livello. Le qualità tecniche sono straordinarie, poi è attraverso queste partite e grazie ai periodi difficili che si cresce. Faccio l’esempio di Bremer che l’anno scorso era diverso da oggi“.
Infine Allegri ha concluso la conferenza pre Lazio-Juventus commentando le voci per le quali il club sarebbe alla ricerca di un mister più maestro di gioco che gestore. Queste le sue parole: “Svolgo un lavoro che mi piace. La società ha il diritto di valutare e scegliere il meglio per la propria squadra”.