Chiellini: “Bonucci dovrà guidare la Juve nei prossimi anni”
Il finale di stagione della Juventus è stato struggente per i tifosi, che hanno dovuto salutare due bandiere del calibro di Paulo Dybala e Giorgio Chiellini. I due giocatori, infatti, hanno entrambi annunciato in anticipo il loro addio nella loro ultima partita giocata a Torino. Il difensore, che ora è vicinissimo al Los Angeles FC, ha concesso una lunga intervista al canale YouTube della Juventus, durante la quale ha parlato del futuro bianconero. Secondo il capitano, un ruolo cruciale lo avrà indubbiamente Leonardo Bonucci.
Juventus, l’intervista di Chiellini
All’inizio dell’intervista, a Chiellini è stata mostrata una foto scattata qualche anno fa, in cui è raffigurata la celebre BBBC. Di ogni suo componente ha elencato i pregi: “Di Leo sicuramente l’energia che ha e riesce a mettere con tutti. Ha proprio un’energia che sprigiona, ed è inesauribile. Leo è uno che ha vissuto tanti momenti in cui è riuscito a superare montagne insormontabili. Contro i tanti suoi detrattori ha dimostrato di fare una carriera che nessuno di loro pensava“.
Chiellini si è poi concentrato ulteriormente su Bonucci, affermando che ora toccherà a lui indossare la fascia da capitano e guidare la squadra verso nuovi successi. “Leo prenderà la mia fascia? Ma Leo l’ha già presa un sacco di volte. Ora sarà un po’ più solo, ma rimanere solo ti dà la possibilità di colmare il vuoto che lascia il tuo compagno e farlo nel giusto modo. Leo ha personalità, dovrà essere se stesso e sicuramente lo sarà con i suoi pregi e i suoi difetti per guidare la squadra nei prossimi anni che dovranno vederci tornare a sollevare un trofeo. E mi auguro che Leo già il prossimo anno sollevi il suo primo trofeo da Capitano“.
Chiellini: “Con la Juve tante vittorie, ma anche qualche delusione”
L’ormai ex capitano bianconero ha svelato anche due delusioni della sua carriera: “La foto con la fascia in testa durante una semifinale con il Real è la foto che userei per descrivere la mia carriera. Poi dopo la semifinale di ritorno c’è stata la partita che mi è rimasta più indigesta per non averla giocata (la finale contro il Barcellona, ndr). Non sarebbe cambiato niente però sarebbe stato meglio perderla e giocarla che non giocarla. Quello è stato l’unico anno dove non ho avuto un infortunio fino a cinque giorni prima della finale. Avevo fatto piccoli stop per gestirmi al meglio e i polpaccini hanno bussato alla porta prima della finale. È il destino. Nella vita bisogna saper vincere ma soprattutto perdere. È dura imparare ma credo che le persone di un certo livello si vedono da questi momenti. E purtroppo ho imparato anche a perdere. Quella è stata una delle sconfitte più brutte ma anche più belle perché arrivarci è stato tutt’altro che scontato. Rimangono tante emozioni, rimane la delusione. Rimpianti no. Ci hai provato, ma sarebbe stata la ciliegina. Quello che ho vinto questa estate in nazionale ha ripagato quella delusione lì“.
La seconda grande delusione invece è il mancato scudetto decimo scudetto di fila: “Avrei dato anche l’altra gamba per arrivare al decimo di fila e uscire di scena così. Ma abbiamo fatto comunque qualcosa di incredibile. In dieci anni abbiamo avuto dentro due o tre cicli. L’importanza di avere una proprietà come gli Agnelli ti permette di arrivare a questi traguardi. Penso di aver dato tutto alla Juve e l’affetto che ho ricevuto in questi giorni ne è la dimostrazione. Ma penso di aver ricevuto di più. Perché mi ritengo fortunato ad aver scritto pagine di storia di questo club glorioso, di farne parte e di farne parte in futuro”.