Ultime ore di calciomercato super movimentate in casa Torino. Dopo che per gran parte del mese di gennaio la dirigenza granata è rimasta in attesa di definire le operazioni in entrata, Vagnati si è scatenato negli ultimi due giorni, regalando a Juric tre giocatori come Lovato, Masina e Okereke, ma non solo. Proprio sul gong, è arrivato un altro colpo a sorpresa per il Toro: si tratta di Uros Kabic, esterno d’attacco della Stella Rossa. Tutto quello che c’è da sapere.
Nato a Novi Sad, città dell’ex Jugoslavia, nel capodanno del 2004, Uros Kabic è un talentino serbo attualmente in forza alla Stella Rossa. Piede mancino e 1,83m di altezza, il 20enne rappresenta uno dei gioielli più emergenti del calcio balcanico. Da sempre nel Vojvodina, squadra della sua città all’interno della quale è entrato ad appena 10 anni facendo faville in ogni categoria del settore giovanile, l’estate scorsa è passato alla Stella Rossa, club di punta del campionato serbo che lo ha acquistato per 800mila euro.
Apprezzato da qualunque allenatore lo abbia avuto, il ragazzo classe 2004 ha esordito nell’ottobre del 2020 nella massima lega serba, ad appena 16 anni. 34 presenze e 2 reti con la maglia della squadra che lo ha allevato sin da bambino, onorata fino alla fine. Numeri importanti, almeno a livello di presenze se non dal punto di vista realizzativo, con le selezioni minori della Serbia. Partito dall’Under 15, Kabic ha giocato in ogni categoria, raggiungendo l’apice con l’Under 21. Prossima tappa l’Italia, con vista Torino.
Ala destra con un mancino elegante e raffinato, Uros Kabic è un calciatore in grado di saper fare molto bene entrambe le fasi. Aiuta molto la squadra quando il possesso ce l’hanno gli avversari e, soprattutto, si fa trovare sempre pronto nelle situazioni d’attacco. Nonostante un baricentro non troppo basso – come dimostrato dall’altezza di 1,83m – la sua caratteristica principale è il dribbling, sempre efficace, accompagnato da un’ottima conduzione di palla. Il calciatore della Stella Rossa è abile anche nei tiri da fuori, che riesce a crearsi grazie alla sua preferenza nell’accentrarsi piuttosto che nell’arrivare a fondo campo per crossare. Considerato come Juric non usi le ali nel suo nuovo sistema di gioco, il giovane serbo, dopo un periodo di adattamento, può diventare il sostituto naturale di Vlasic o, all’occorrenza, giocare anche in attacco.