Udinese, Cannavaro si presenta: “Samardzic è il giocatore con più qualità”
L’allenatore ex campione del mondo Fabio Cannavaro è approdato sulla panchina dell’Udinese. L’ex Benevento ha preso il posto di Gabriele Cioffi, che non è riuscito a convincere la dirigenza bianconera con i risultati ottenuti dopo essere subentrato ad Andre Sottil nel corso della stagione. Fatale la sconfitta nello scontro salvezza contro l’Hellas Verona. Sta a Cannavaro ora risollevare l’Udinese e guidarlo fino alla salvezza in queste ultime 5 giornate di campionato: queste le parole dell’allenatore nella conferenza di presentazione.
Udinese, le parole di Cannavaro nella conferenza di presentazione
L’allenatore ha iniziato parlando delle motivazioni che l’hanno spinto ad accettare l’incarico: “Ringrazio la dirigenza e Cioffi, che ho sentito ieri. Nelle ultime partite ho notato un problema di paura: l’aspetto psicologico sarà fondamentale. Comunicare è fondamentale: ci sono giocatori di tante lingue diverse e noi dovremo essere bravi a far capire una lingua sola, quella del coraggio. Bisogna far capire la storia della società, della tifoseria e che bisognerà sbagliare il meno possibile per salvarci. Incontrare De Rossi? Fa piacere, sarò una partita vera ma dobbiamo pensare a noi e avere più fame degli altri. Vittorie con le big? Non possiamo più aspettare, dobbiamo trovare le giuste parole per preparare tutte le gare. La corsa dobbiamo farla solo su noi stessi, capendo quando attaccare e quando difendere“.
Cannavaro ha poi parlato anche delle sue idee di gioco: “La storia della società è fondamentale quando devi prendere certe decisioni. Il momento della squadra è difficile ma ci sono ottime basi umane, tecniche e qualitative. Quattro vittorie in campionato sono poche, bisgona alzare l’asticella senza pensare a cose complicate. Soprattutto dal punto di vista psicologico dato che nei minuti finali spesso si sono commessi errori fondamentali. Rispetto ai miei tempi ora i giocatori sono tutti controllati, c’è una macchina dietro di loro che funziona benissimo. Quindi ho subito iniziato a lavorare su questo aspetto“.
“Poi voglio lavorare sull’alzare il baricentro e pressare più alti. In queste ore andrò in riunione con tutti i calciatori individualmente. Samardzic è il giocatore con più qualità, ci si aspetta tanto da lui ma anche le altre squadre lo sanno. Lucca l’ho visto in nazionale. Ma ora non dobbiamo pensare ai singoli, ma a venirne fuori tutti assieme. Modulo? A me piace il 4-3-3, ma devi essere pronto a cambiare con il materiale che hai e con le certezze assimilate. Penso che qui si possano cambiare più sistemazioni tra fase di possesso e non, dovremo essere bravi a capire come farlo al meglio. Le assenze non dovranno essere alibi“.
Per concludere rimarcando sulla storia del club e sulle telefonate ricevute: “I giocatori che vedono le foto di chi è passato per questo club dovrebbero capire la storia della società, che va rispettata. 30 anni in Serie A vuol dire sacrificio e prestigio, e se i calciatori non lo capiscono deve essere bravo l’allenatore a spiegarlo. Pinzi? Avere collaboratori del posto mi permette di accorciare i tempi di conoscenza, poi ha valori comuni con i miei. Ho sentito anche Di Natale e Quagliarella, spero di lasciare il segno come hanno fatto loro. Spero di aver preso un po’ da tutti i grandi allenatori che ho avuto: spesso la cosa più complicata è capire quando usare la carota e quando il bastone“.