Cagliari, Viola: “Dopo il gol ho esultato a testa alta, quella servirà con la Juventus”
Nicolas Viola è l’uomo del momento a Cagliari grazie ai due gol siglati nelle ultime due partite contro Atalanta e Inter, che sono valsi ben 4 punti ai sardi. Il numero 10 rossoblù, infatti, sta trovando parecchio protagonismo con il Cagliari, in particolare entrando a partita in corso, quando sembra essere letale per gli avversari. Il classe 1989 è arrivato nel luglio del 2022 dal Bologna, club con cui ha trascorso la stagione 21/22 in Serie A, totalizzando però solo 6 presenze. Nella giornata di mercoledì 17 aprile, Viola ha rilasciato un’intervista a Tuttosport dove ha raccontato del suo momento in Sardegna e delle sue aspirazioni future.
Cagliari, l’intervista di Viola a Tuttosport
Il centrocampista italiano ha subito raccontato del momento che sta vivendo in Sardegna: “In campo bisogna entrare per fare bene e ogni minuto è fondamentale. Mi alleno per essere titolare, su questo non c’è dubbio, e rispetto le scelte. Poi, con la regola dei cinque cambi, non esistono più titolari e riserve, ma venticinque giocatori tutti importanti che devono stare tutti sul pezzo. Ranieri ci ripete sempre di guardare tutto da una prospettiva positiva, senza abbassare mai la testa. Dobbiamo mettere in pratica le cose che sappiamo fare, ecco perché ho esultato con la mano sotto il mento. Quello è lo spirito con cui dobbiamo affrontare pure la Juve“.
Viola ha poi analizzato l’impatto che ha lo studio della psicologia nel mondo dello sport. Il fantasista rossoblù ha difatti da poco conseguito una laurea triennale in Psicologia: “In campo vince chi ha più equilibrio, chi non si lascia trasportare dai momenti positivi o negativi all’interno della partita. Su questo fatto l’aver studiato mi ha dato tanto”.
Particolare il passaggio dell’intervista in cui il centrocampista del Cagliari cita uno dei principali volti dello sport italiano: “Ad esempio – dice Viola –, io nutro molta stima verso Sinner. È un ragazzo ben inquadrato e si vede che studia molto per far coincidere alla perfezione tutto ciò che fa in campo. Il percorso di crescita nasce dentro di noi, non fuori. Se ti concentri su fattori esterni rimani condizionato dall’evento casuale, dalla fortuna, dalla sfortuna, dall’arbitro. La strada giusta è invece concentrarsi su ciò che si può fare. È un processo che richiede fatica perché esistono anche le ingiustizie. Io per primo mi rendo conto che quelli veramente forti riescono ad avere equilibrio anche nella gestione di determinate cose che richiedono pazienza e calma. E penso che Sinner sia uno di quelli”.
A seguire un commento su Claudio Ranieri e Massimiliano Allegri: “Questa squadra ha sempre dimostrato di esserci, facendo anche tanti punti dopo il novantesimo, dimostrando quindi valori importanti. Però ci mancava qualcosa dal punto di vista della convinzione e Ranieri è stato bravissimo a metterci di fronte alle nostre responsabilità. Allegri, come Ranieri, sa costruire squadre solide che rimangono sempre equilibrate e con un’identità che alla lunga paga“.
In chiusura, l’ex Benevento ha rilasciato qualche dichiarazione riguardo al suo futuro: “In questo momento non guardo orizzonti lontani: la mia prossima meta è la Juventus, ho solo in testa la partita di venerdì. Dopo il calcio mi piacerebbe restare in questo ambiente, ma oggi mi sento ancora un giocatore che non ha espresso al massimo il suo potenziale. Finché non avrò questo risultato, continuerò a stare in campo”.