“Secondo me una squadra come la Juve avrebbe fatto bene a Cassano, lo avrebbe reso un giocatore ancora più forte di quello che è stato. Secondo me sarebbe anche durato alla Juve, c’era grande stima e Cassano era comunque uno competitivo. Se avesse iniziato a fare buone partite magari anche contro grandi squadre avrebbe sicuramente capito che era il caso di stare zitto ogni tanto. Io ho provato a convincerlo varie volte“, si apre così l’intervista che l’ex portiere della Juventus e della Nazionale Gianluigi Buffon ha rilasciato alla BoboTV. L’estremo difensore del Parma ha toccato molti temi, da Allegri al Napoli, dal PSG al suo ritiro.
Gianluigi Buffon ha voluto raccontarsi in questa intervista molto informale con gli amici ed ex calciatori Lele Adani, Nicola Ventola, Antonio Cassano e Bobo Vieri. Per prima cosa, il portiere ha voluto difendere Allegri, uno degli uomini più criticati proprio dai quattro protagonisti della celebre trasmissione. “Non è uno che pratica o allena il catenaccio – ha detto Buffon – ma dà ampia libertà di interpretazione ai giocatori. Sono loro che capiscono come muoversi. Lui da quel punto di vista si affida tanto al giocatore. È un modo di vedere il calcio, non so giusto o sbagliato. Un Neymar di turno vorrebbe avere un allenatore così“.
Buffon ha poi dedicato un ampio intervento a Luciano Spalletti e al Napoli, che sta dominando il campionato e si sta mettendo in mostra anche in Champions League, dove ai quarti affronterà il Milan: “La verità, per quello che ho visto quest’anno, è che il Napoli rappresenta una vetrina unica per il calcio italiano. All’estero vedono una squadra che fa divertire, che gioca un calcio vero e secondo me fa paura. Champions? Secondo me è stato fortunato nel sorteggio, perché giocherà contro un’italiana. Dunque, tratterà la partita come se fosse una di campionato. Per me può arrivare in fondo e sarei felicissimo“.
L’ex estremo difensore della Nazionale Italiana ha voluto anche parlare della sua esperienza in Francia con il Paris Saint Germain: “È stata l’esperienza più bella della mia vita. Andar via da Parigi l’errore più grande della mia carriera. Ho rinunciato a 10 milioni. Volevano far giocare Areola, non riuscivo ad accettarlo. I miei figli ancora mi chiedono perché siamo andati via da Parigi. Lì mi sentivo un uomo libero, andavo ai musei, parlavo francese. E poi il livello che c’era lì al PSG non lo vedrò mai più. Il torello che vedi lì, ci rimani. Quello che gli mancava era l’attitudine della Juve. Avevo la sensazione di essere in una squadra fortissima, la partita contro il Manchester il più grosso rimpianto della mia vita. Tra l’altro ho capito quanto é forte Verratti, prima non capivo cosa avesse di così speciale”.
Per concludere l’intervista, Buffon ha parlato del suo ritiro e di come vorrebbe dare l’addio al calcio giocato: “Mi piacerebbe smettere al massimo dopo la prossima stagione, non di più. Sono un competitivo, non voglio essere considerato un numero 2. Sono un insoddisfatto perenne, vado sempre al campo per migliorarmi”.