Bonucci: “Ero vicino al City, ma ho seguito il cuore”
Leonardo Bonucci nell’ultimo periodo è finito spesso al centro di voci di mercato. Dopo il divorzio con la Juventus la scorsa estate, attualmente il difensore si trova in Germania con l’Union Berlino. Squadra con la quale sembra non essere sbocciato l’amore, dato che l’ex-bianconero ha trovato spazio solamente in 7 partite con i tedeschi, segnando 1 gol. In una recente intervista rilasciata a The Sun, Bonucci è tornato sul suo passato alla Juventus, svelando un curioso retroscena sulla sua carriera.
L’intervista di Bonucci
Nel 2016, quando era nel pieno della sua carriera formando la granitica difesa bianconera con Chiellini, Barzagli e Buffon, Bonucci ha spiegato come la sua rotta sarebbe potuta improvvisamente cambiare: “Ero molto vicino al Manchester City. Essere allenato da Guardiola sarebbe stato un traguardo importante. Sarei migliorato tanto con lui vicino e con i suoi consigli. In ogni caso non posso lamentarmi, perché ho comunque vinto molti trofei, premi individuali e anche gli Europei con la Nazionale”.
Poi, l’ex Juve ha continuato spiegando perché è rimasto a Torino: “Il City offrì quasi 100 milioni di sterline alla Juventus per prendermi. La decisione è stata presa assieme alla società, e io volevo proseguire il mio cammino con il club. Ho sempre seguito il mio cuore e per questo sono rimasto a Torino. Durante l’anno successivo c’è stato un altro avvicinamento tra me e il City, quando la Juve mi ha messo sul mercato, ma alla fine le cose dovevano andare come sono andate”.
Al posto di Bonucci il City acquistò Stones, e il difensore ha speso queste parole per lui: “Lui è un vero e proprio leader. Ha diverse qualità come la lettura del gioco e molta dinamicità. Lo definirei un giocatore tecnico e al contempo un difensore cattivo. Al Manchester City, Guardiola ha trovato il ruolo perfetto per lui. Secondo me è uno dei più bravi al mondo e la cosa positiva è che è ancora giovane e ha tempo per migliorare e continuare a vincere. Inoltre, ha già fatto grandi cose. Poi penso anche che alla fine, chi decide se qualcuno è il migliore al mondo sono solamente i tifosi“.