Napoli, Spalletti: “Kvara doveva legare più il gioco. Osimhen diventerà ancora più forte”
Match molto interessante quello che è andato in scena allo stadio Dall’Ara tra Bologna e Napoli. I partenopei, campioni d’Italia da alcune giornate, infatti, sono scesi in campo con l’obiettivo di vincere, per battere il record di punti detenuto da Sarri. Il Bologna, invece, voleva migliorare ancor di più la sua classifica. I rossoblu, poi, puntavano l’ottavo posto, per provare a conquistare l’Europa, aspettando di sapere il destino della Juventus. Nell’intervista post partita di Bologna-Napoli Luciano Spalletti ha commentato la gara pareggiata dai suoi per 2-2.
Bologna-Napoli, l’intervista di Spalletti
SULLA RIMONTA – “Ero preoccupato anche col doppio vantaggio, perché quando il pallino del gioco ce l’hanno gli altri poi diventa tutto più difficile. Chiedevo un gioco un po’ più pulito, anche se comunque poi ci siamo creati diverse occasioni per chiudere la partita, ma non siamo stati capaci di sfruttarle. Poi c’è stato il ritorno del Bologna, che è un’ottima squadra, allenata benissimo che gioca un buon calcio e che è in condizione”.
SU KVARA – “Più lo vedo e più sono convinto che sia fortissimo. Chiaro che quando gli altri ci pressano così è difficile riuscire a portare la palla sugli attaccanti esterni. Bisogna andare a dare una mano, accorciando verso chi sta costruendo e giocare palla sui piedi. Quando gli altri fanno uomo contro uomo, poi, se riesci a uscire con due passaggi dalla prima pressione si può andare direttamente in porta con Osimhen, però i primi due passaggi vanno fatti, se no diventa difficile. Avrei voluto che Kvara venisse a legare di più il gioco, perché è una caratteristica che lui ha”.
SUI DUE ANNI A NAPOLI – “Di questi due anni mi rimangono tantissime cose, un po’ di tutti. Per costruire un campionato come quello che abbiamo fatto noi quest’anno ci vuole la partecipazione di tutti i componenti e siamo stati tutti bravissimi. Il sentimento che a Napoli hanno verso il calcio è quello che fa la differenza, è quello che motiva, che dà qualità e ti fa risollevare quando sei un po’ depresso. Basta incontrare la gente di Napoli e ti diventa tutto più facile”.
SUL TATUAGGIO – “Era qualcosa che avevo dentro, sotto pelle, sono contento di averlo tirato in superficie”.
SU DE LAURENTIIS – “Non commento le parole del presidente, sono mentalmente focalizzato nel festeggiare lo scudetto con il popolo e coi miei calciatori, che meritano tutto il meglio possibile”.
SU OSIMHEN – “Il mio lavoro è stato basato sulle qualità dei calciatori. Si inizia a lavorare in un modo e poi si individuano le caratteristiche di alcuni giocatori e si vanno a trovare delle strade per servirli bene. Lui è bravo a campo aperto, è bravo dentro l’area di rigore di testa, è bravo a pressare. È un calciatore fortissimo, che avrà un futuro importante in qualsiasi squadra possa giocare. E soprattuto è un bravo ragazzo, vuole bene a tutti i compagni e sta dentro la squadra con con l’approccio giusto, come colui che va a levare i problemi agli altri e non contesta gli errori dei compagni, ma li aiuta. Ha ancora tante cose da imparare, è già un top player, ma diventerà ancora più forte“.