Bologna, Italiano: “Fabbian? Avrebbe dovuto calciare prima per battere il portiere”
Le parole dell’allenatore del Bologna, Vincenzo Italiano, al termine della prima sfida di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk
Si è appena conclusa la prima gara di Champions League del Bologna, terza italiana a giocare dopo Juventus e Milan, che vedeva il ritorno dei rossoblù nella più importante competizione europea dopo 60 anni.
La partita si è conclusa con il risultato di 0-0. Inizia dunque con un pareggio l’avventura europea della squadra bolognese.
Al termine della gara l’allenatore del Bologna, Vincenzo Italiano, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti per commentare questa prima gara di Champions League.
Ecco quali sono state le sue parole dopo il pareggio contro lo Shakhtar Donetsk del suo Bologna.
Bologna, le parole di Vincenzo Italiano
L’intervista si è aperta con Italiano che ha parlato del suo esordio in Champions: “Abbiamo avuto belle occasioni e siamo stati bravi in questo esordio. Sapevamo che potevamo condurre questa partita e lo abbiamo fatto ma dobbiamo migliorare negli ultimi metri. I ragazzi sono rammaricati perché potevamo portarci a casa questa partita”.
Ha poi continuato dicendo: “Secondo me abbiamo attaccato bene sulle fasce, alternando nel modo giusto. Sapevamo che loro si sarebbero chiusi e siamo stati bravi a muoverci sulle fasce. Stiamo migliorando, in casa poi diamo sempre il nostro meglio. C’è da dire bravi ai ragazzi, bell’esordio, ora dobbiamo continuare così”.
Le dichiarazioni dell’allenatore del Bologna
Sull’occasione avuta da Fabbian Italiano ha detto: “Avrebbe dovuto calciare prima senza far muovere il portiere. Una volta che riesce a muoversi ti chiude lo specchio e diventa difficile. Dobbiamo essere bravi a valutare tutti i palloni che ti passano per i piedi. Ci sta l’emozione”.
Ha poi concluso dicendo: “Siamo stati bravi dopo il rigore, subirlo sarebbe stato difficile. Loro palleggiano tanto sotto porta e abbiamo cercato di rubare qualche pallone vicino alla loro area, prendendoci il rischio di stare 1 contro 1 dietro. In determinate partite serve un po’ di coraggio in più“.