Fiorentina, Biraghi: “A Firenze c’è un grande entusiasmo, noi siamo pronti”
Si avvicina sempre di più la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Inter, in programma mercoledì 24 maggio alle 21. Alla vigilia dell’importante gara, l’allenatore viola Vincenzo Italiano è intervenuto nella consueta conferenza stampa accompagnato da Cristiano Biraghi: le parole del difensore in vista di Fiorentina-Inter
Fiorentina-Inter, la conferenza stampa di Biraghi
“Ho sempre pensato, anche quando magari a inizio anno facevamo un po’ fatica con i risultati, che avremmo dovuto continuare a restare tutti uniti e seguire le indicazioni dell’allenatore. Solo così, con quest’idea di gioco e tattica si possono tirare fuori tutte le qualità dei singoli giocatori e uscire da quel momento. Io ero in campo, ero tutti i giorni agli allenamenti e vedevo che la strada era quella. Creavamo una marea di situazioni di gol e magari non le sfruttavamo bene. Concedevamo poco e prendevamo ogni tiro un gol, però c’è sempre stata la prestazione, il gioco, la determinazione di proporre un calcio offensivo. Era solo questione di tempo e di aspettare qualche compagno che si ambientasse al nuovo campionato. E un pizzico di fortuna. Quindi ero convinto che avremmo fatto una stagione importante”.
“È normale che, essendo il capitano quando le cose non vanno bene si cerca di trovare se c’è e qual è il problema. Ma non è mai semplice nei momenti di difficoltà, perché ognuno ha il suo pensiero. Però la cosa che cercavo di fare, ed è stato facile perché tutti la pensavano come me, era continuare a credere in quello che stavamo facendo. Nei momenti di difficoltà è facile perdere un attimino la retta via e pensare che quello che si sta facendo non sia così determinante”.
“Questo è grazie al mister, che da quando è arrivato ha messo un’idea di gioco che tutti abbiamo subito ascoltato. Abbiamo subito capito che era la cosa migliore anche per ognuno di noi per rendere al meglio. Quindi anche nei momenti di difficoltà non è stato difficile stimolare i miei compagni e continuare a credere in quello che stavamo facendo. Siamo un gruppo fantastico, dove tutti remano dalla stessa parte”.
“Quando raggiungi questi livelli, due finali in un anno, vuol dire che una serie di cose sono state fatte in un modo importante. Una di queste sicuramente è la compattezza del gruppo e il tirare tutti nella stessa direzione, non perdere nessun giocatore per strada durante l’anno. È una delle componenti che poi ti portano ad essere alla fine di maggio che ci dobbiamo giocare una finale di Coppa Italia e una di Conference”.
“Cosa mi immagino? Non lo so, preferirei vederlo e non immaginarlo. A Firenze c’è un entusiasmo che si respira appena apri la porta di casa, quindi immagino grandi cose. Siamo qua, siamo pronti, la squadra ha percepito che cosa c’è a Firenze e l’importanza della finale. La gente di Firenze purtroppo non è abituata a vincere tutti gli anni, quindi immagino che vincere in una città così passionale e non abituata a vincere sempre, penso sia una cosa straordinaria”.
“Quando la partita sarà finita non avremo rimpianti. Non so se vinceremo o perderemo, però sicuramente alla fine della partita la Fiorentina non avrà niente da recriminarsi”.
SU ASTORI – “Portare la fascia a Firenze non è come portarla da altre parti. Ma non che sia un peso: è un orgoglio portare avanti un ideale che era iniziato da quando l’aveva presa Davide. Un percorso dove eravamo partiti praticamente insieme, anche se lui era arrivato qualche anno prima di me, ma era un nuovo ciclo. L’obiettivo suo e di tutta la squadra e della società era appunto rifondare tutto e cercare di tornare ai livelli a cui la Fiorentina era prima. Poi purtroppo il nostro capitano è venuto a mancare e noi che siamo arrivati dopo abbiamo fatto una promessa: mettere da parte tutto e pensare solo al bene della Fiorentina”.
“Per molto è la prima finale da giocare, però non vedo apprensione o preoccupazione. Quello che vedo è tanta, tanta voglia di arrivare il prima possibile a domani e iniziare la partita”.