Udinese, Beto: “Dopo la tripletta non riuscivo a dormire. Quando non segnavo…”
Ospite per Udinese TV, Beto ha affrontato varie tematiche nel corso dell’intervista: dall’arrivo in Italia al rapporto con i compagni, fino al brutto periodo senza gol. Domenica pomeriggio, in casa contro il Cagliari, è tornato a segnare e lo ha fatto in grande stile, realizzando una tripletta. Il numero 9 bianconero, per la gioia dei suoi fantallenatori, è finalmente tornato. Di seguito, tutte le sue parole.
Le parole di Beto
L’intervista ha avuto inizio ripercorrendo il match contro i sardi, sul quale Beto si è espresso così: “È stato difficile dormire dopo una partita come quella contro il Cagliari. Sono troppo felice dei gol che ho segnato, non potevo smettere di guardare i video. La prima chiamata a fine partita è stata quella di mia mamma, era molto contenta per me. Lei guarda sempre le mie partite in compagnia della mia famiglia.
Poi, sui tifosi, ha aggiunto: “Era una partita che volevamo vincere e lo abbiamo fatto. Abbiamo giocato una partita di livello alto, dopo il gol non ci siamo scoraggiati e abbiamo vinto. Dopo il primo gol sono andato ad abbracciare i tifosi sotto la curva nord perché loro non si sono mai dimenticati di me. Io non segnavo da molte partite però loro mi hanno sempre dato la forza. Questo mio ritorno al gol lo volevo condividere con loro”.
L’attaccante bianconero si è poi soffermato sui tre mesi trascorsi senza andare a segno: “In questo periodo senza gol ho passato due/tre settimane difficili perché sentivo l’obbligo di dover segnare. In questo periodo le parole di Mister Cioffi sono state indispensabili. Ho parlato con lui e con i miei compagni – Deulofeu, Nestorovski, Pereyra e Arslan – e loro mi hanno fatto capire che non devo pensare sempre e solo a segnare ma devo concentrarmi sul gioco. Questo stop mi è servito per migliorare e tornare più forte”.
“Conosco il mito di Di Natale, l’ho incontrato di persona una volta. Seguivo le sue partite in Nazionale. Ho tanta fame e tanta voglia di migliorare e crescere. Dopo ogni allenamento mi fermo sempre un po’ di più per migliorare dal punto di vista tecnico. Il mister da me vuole profondità e lavoro per accontentarlo. Io voglio crescere e sogno di arrivare sempre più in alto”.
Infine, Beto ha parlato del suo arrivo in Italia: “Ho avuto fortuna perché sono arrivato durante una sosta del campionato e quindi ho avuto due settimane per imparare come funziona la Serie A. Al tempo, Gotti e lo staff mi hanno aiutato a capire il ritmo del calcio italiano, volevo raggiungere il livello dei miei compagni di squadra. Non ho un compagno di gioco preferito, mi trovo bene con tutti. So che se gioco con Deulofeu devo giocare in un modo, con Pussetto devo giocare in un altro modo: devo connettermi con chi sto giocando. Per il finale di stagione dobbiamo continuare a lavorare così per raggiungere il nostro obiettivo: la salvezza. Dal punto di vista personale non voglio farmi male”.
Chiusura sul fantacalcio, un gioco che non piace molto all’attaccante portoghese: “Se mi interesso al fantacalcio? No, non lo guardo”.