Belgio, poker in un tempo per Lukaku contro l’Azerbaijan
Semplicemente Big Rom. Nella sfida di qualificazione del Belgio contro l’Azerbaijan, Romelu Lukaku ci ha messo 37 minuti per mandare la palla in porta ben 4 volte, chiudendo il suo impegno con le Nazionali con un poker. Un risultato schiacciante, così come i suoi numeri, che fanno sognare anche la Roma in vista del prossimo turno di Serie A.
Lukaku show: poker in Belgio-Azerbaijan
In quella che è l’ultima partita per le qualificazioni a Euro2024, Romelu Lukaku non ha perso l’occasione per trafiggere, solo nel primo tempo, per ben 4 volte la difesa dell’Azerbaijan. La Nazionale di Domenico Tedesco è già qualificata e, nonostante tutto, il CT ha ancora fatto affidamento sul suo bomber che si conferma capocannoniere delle qualificazioni. L’uomo che davanti al portiere difficilmente sbaglia. I numeri, dopotutto, sono sempre quelli della conferma: 83 gol con la maglia della Nazionale, nessuno come lui nella storia del Belgio. Subito dopo, invece, Eden Hazard fermo a quota 33. Un distacco enorme, che ormai si prepara solo ad aumentare ancor di più.
I numeri di Lukaku
Se da un lato, dunque, la storia è già stata scritta, Lukaku non ha voluto fermarsi. I 4 gol rifilati all’Azerbaijan, infatti, sono il suo primo poker con la maglia dei Diavoli Rossi. Dopo un Mondiale nel quale il Belgio ha faticato e non poco, con l’eliminazione scaturita già ai gironi, si era parlato tanto delle difficoltà del numero 9 (protagonista in negativo nell’ultima sfida contro la Croazia) con la sua Nazionale. Lukaku, però, ha saputo rialzarsi, mettendo a tacere le numerosi voci su di lui, ancora a suon di numeri: 42 partite, 23 gol.
E Mourinho sogna
Tedesco si gode il suo gioiellino, che intanto inizia già a riscaldare il cuore di José Mourinho che lo sta aspettando a Trigoria a braccia aperte. In fin dei conti, anche il suo inizio di stagione con i giallorossi parla chiaro: 14 partite all’attivo e 9 gol realizzati. Numeri che fanno capire quanto Lukaku abbia necessità di stare bene per poter fare la differenza. Dopo un’estate molto rocambolesca, l’ex Inter sembra ormai essersi preso sulle spalle sia il Belgio che la Roma. Due squadre che fanno del rosso il loro colore. Un rosso fuoco che sa infiammare, e anche tanto, Big Rom.
Articolo di Marco Palomba