Sguardo al futuro. L’Atalanta di Gasperini è da sempre una delle squadre che riesce a valorizzare più talenti nel corso delle annate calcistiche. La rosa di quest’anno, per caratteristiche e anagrafe, è una tra quelle con più potenziale in assoluto. Basta citare giocatori come Hojlund e Scalvini, due classe 2003 già con un posto fisso nelle gerarchie dell’allenatore nerazzurro, la cui storia parla di come egli si sia sempre affidato ai giovani. Proprio Scalvini si è raccontato in un’intervista al Corriere dello Sport parlando del proprio percorso all’Atalanta, del suo ruolo e anche del sogno Nazionale. Di seguito un estratto delle sue parole.
Il difensore classe 2003, già a quota 41 presenze con la maglia dei bergamaschi, ha inaugurato l’intervista elogiando il settore giovanile nerazzurro: “Penso che sia uno dei migliori settori giovanili in Italia, se
non il migliore, dal punto di vista calcistico è veramente all’avanguardia, ci sono allenatori, persone, responsabili che dal punto di vista fisico, tecnico e tattico curano ogni aspetto alla perfezione. Oltre a farti diventare un calciatore la squadra Atalanta ti fa diventare uomo, questa è una cosa veramente importante”, ha affermato con maturità.
Sul sogno Nazionale, il 19enne ha risposto: “Speriamo, cerco di fare buone cose con l’Atalanta, di migliorarmi giorno dopo giorno ascoltando il tecnico e i miei compagni”.
Oltre a essere un buon prospetto, il classe 2003 è anche un giocatore molto duttile, che permette a Gasperini di poterlo schierare in diverse zone del campo in base alle necessità. Scalvini, però, ha voluto chiarire quale sia il suo ruolo principale, affermando: “Mi sento difensore, è il ruolo che ho sempre fatto. Devo dire, però, che mi trovo bene anche a centrocampo e se serve posso anche giocarci”.
Il difensore si è poi proiettato sulla prossima, importante sfida dell’Atalanta: lo scontro diretto contro il Milan. Ai microfoni del Corriere ha dichiarato: “Loro sono una grande squadra, sarà una sfida bellissima visto che si gioca in un San Siro pieno. Sarà importante curare ogni aspetto, ma soprattutto dobbiamo entrare con la giusta intensità”.
Infine, sul sogno nel cassetto: “La Premier League per me è il miglior campionato, per intensità. Voglio giocarci una volta in carriera, ma non so quando”, ha concluso.