Ore calde in casa Atalanta: i nerazzurri stanno trattando la cessione di Gollini alla Fiorentina, mentre l’affare Ederson, che sembrava chiuso, si è improvvisamente bloccato. Nel frattempo, Gian Piero Gasperini, ha rilasciato un’intervista per La Gazzetta dello Sport. Tanti i temi trattati dall’allenatore della Dea, tra cui un interessante confronto tra due difensori, Alessandro Bastoni e Giorgio Scalvini. Gasperini fece esordire Bastoni da giovanissimo con l’Atalanta, e le sue prestazioni convinsero l’Inter ad acquistarlo nel 2017. Scalvini, classe 2003, ha dimostrato a tutti le sue capacità, anche nell’esordio con la Nazionale del mese scorso. “Nei due mesi di preparazione voglio scoprire dove Scalvini può crescere meglio. Ha resistenza, tecnica, visione di gioco, è forte di testa, sa fare gol, calcia bene e sa inserirsi. Inoltre è un ragazzo intelligente, sa sfruttare le sue caratteristiche anche in difesa. Ha solo 18 anni, non so quale sarà la sua evoluzione. Sono curioso di scoprirlo, come lo è Mancini. Sappiamo che ha un grande futuro. Bastoni mi dava gli stessi dubbi alla sua età. In fase d’attacco, Scalvini è superiore”. Che sia proprio Scalvini l’erede di Bastoni per la difesa dell’Atalanta? In seguito il confronto tra i due.
Partiamo col dire che entrambi hanno in comune una notevole fisicità: Scalvini, all’età di 18 anni, vanta 1,94 metri di altezza per 87 chili. Bastoni risponde con 1,90 metri per 75 chilogrammi, all’età di 23 anni. Quel che è certo è che in pochi sarebbero entusiasti di ritrovarseli come avversari in un campo da calcio, forse solo i più competitivi e temerari. Scalvini è stato da pochi mesi promosso in prima squadra, dopo una grande stagione nella primavera atalantina. Con i giovani nerazzurri ha totalizzato 37 partite e messo ha segno la bellezza di 7 gol: le parole di Gasperini, dunque, trovano effettivamente riscontro.
Il giovane talento nerazzurro ha mostrato grande propensione alla fase offensiva, garantendo anche una buonissima attenzione alla retroguardia. Tuttavia, il grande salto dalla Primavera 1 alla Serie A non è mai semplice per un calciatore. Gli avversari hanno più esperienza, sono più forti e fisici: c’è bisogno di tempo per abituarsi alla nuova realtà. E a Scalvini il tempo sembra non servire, tant’è che Gasperini lo ha lanciato, così come lo stesso Mancini, anche nella posizione di mediano. In Serie A ha giocato 18 partite, segnando un gol, concludendo la stagione con una fantamedia di 6,23. Non male per un esordiente nella massima categoria. Insomma, se si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera, è chiaro che per Scalvini la strada sia nettamente in discesa.
Bastoni, seppur solamente un classe ’99, è ormai un pilastro dell’Inter e della nazionale. Agli inizi, però, ha inciso meno del suo probabile erede. Lanciato giovanissimo da Gasperini, nel 2017 Serie A, le sue ottime prestazioni convinsero l’Inter di acquistarlo per 31 milioni. Girato al Parma nella stagione 2018/19, Bastoni acquisisce confidenza e minutaggio in Serie A. In 24 gare realizza un gol, e prestazioni che gli permetteranno di diventare un titolare nei nerazzurri di Antonio Conte nel 2019/20. Qualità in marcatura, bravo in anticipo e un’ottima visione di gioco, sono le caratteristiche che lo rendono uno dei difensori centrali più completi in Italia.
Il percorso di Scalvini in nazionale ha inizio il 15 marzo 2018, nell’under 15. Debutta a 14 anni e 3 mesi. Scala velocemente le gerarchie, fino ad esordire nella categoria under 21 all’età di 17 anni. Il 14 giugno del 2022, infine, esordisce nella nazionale maggiore. Roberto Mancini gli concede tutta la ripresa, schierandolo a centrocampo al posto di Frattesi. L’Italia perderà rovinosamente contro la Germania, ma il CT spenderà solo parole di elogio per la sua prestazione. “Ha fatto una grande partita, bravissimo“.
Bastoni, invece, debutta in under 15 a 14 anni e 9 mesi, ma arriverà ad esordire fra i grandi molto più tardi di Scalvini: a 21 anni e 6 mesi, l’11 novembre del 2020, debutta da titolare in un’amichevole vinta contro l’Estonia.
Confronto a parte, Scalvini e Bastoni saranno senza dubbio due pilastri per la nostra nazionale e per il calcio italiano: il futuro è dalla nostra parte.