Un fulmine a ciel sereno quello che si è abbattuto sul mondo dell’Atalanta, in particolare per quel che riguarda la situazione di José Palomino. La NADO ha eseguito agli inizi di luglio un esame ‘a sorpresa’ di test antidoping nel ritiro dell’Atalanta a Zingonia. Un calciatore della Dea è risultato positivo: il nome è quello del difensore argentino José Luis Palomino. La società bergamasca si interroga, adesso, sul destino del calciatore. Il 32enne è stato sospeso, al momento, in via cautelare, e ha tre giorni di tempi per richiedere le controanalisi per poi essere giudicato dal Tribunale nazionale antidoping. Cosa rischia il difensore dell’Atalanta Palomino per la positività al doping?
José Palomino è risultato positivo al doping ed è stato per il momento sospeso per violazione degli articoli 2.1 e 2.2, quelli riguardanti: “la presenza di una sostanza proibita” e “l’uso di una sostanza proibita”. La ‘sostanza proibita’ in questione è il “clostebol”, uno steroide anabolizzante derivato dal testosterone, utilizzato soprattutto nelle creme cicatrizzanti. Si tratta della stessa sostanza che portò nel 2017 alla squalifica di Fabio Lucioni, ex capitano del Benevento.
La squalifica di Lucioni fu in quella circostanza, di 1 anno. Anche Palomino rischia 1 anno di squalifica? L’entità della squalifica potrebbe dipendere anche dall‘eventuale responsabilità di terzi. Riprendendo a riferimento la questione Fabio Lucioni, infatti, si notò che fu Walter Giorgione, medico sociale del Benevento, ad applicare al giocatore uno spray considerato proibito venendo poi squalificato per 4 anni. Palomino e l’Atalanta si stanno muovendo sul fronte giudiziario chiamando in causa gli avvocati del club e quelli del giocatore, affinché la situazione possa concludersi in maniera pacifica. Con molta probabilità, però, Gian Piero Gasperini dovrà fare a meno de suo perno difensivo quanto meno per l’inizio del prossimo campionato. Intanto, i fantallenatori attendono eventuali aggiornamenti.