Mercoledì la Nazionale di Roberto Mancini sfiderà l’Argentina a Wembley nella “Finalissima 2022” tra campioni d’Europa e campioni del Sud America. In vista della gara, il portiere argentino dell’Atalanta Juan Musso ha tenuto un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Oltre alla partita tra Italia e Argentina, il numero 1 nerazzurro ha parlato della sua prima stagione a Bergamo e dei sogni per il futuro, a partire dall’Europa.
Sulle parole di Percassi che gli ha dato totale fiducia per il futuro: “Ho scelto la Dea proprio perché mi piace lo stile di gioco offensivo, anche se a Udine ero abituato a un altro modo di difendere. All’Atalanta pressiamo alto e io ho tanto campo davanti. Il primo anno è stato duro per tanti motivi, a cominciare dalla mancata preparazione. Sono arrivato solo ad agosto, poco prima dell’inizio del campionato. Nel 2022-23 sarà un’altra storia“.
Sul complicato girone di ritorno: “L’Atalanta ha sempre fatto gironi di ritorno eccezionali, perché poteva contare sul lavoro fatto in preparazione che garantiva sempre una condizione top. Quest’anno eravamo terzi alla fine dell’andata, poi abbiamo patito infortuni su infortuni. Siamo stati tanto tempo senza Zapata, Toloi e molti altri… In più abbiamo perso Ilicic, che nella prima parte ci aveva aiutato tantissimo. Si sono complicate le cose. Poi per noi sudamericani sono stati mesi massacranti. Viaggi, partite in continuazione: non ci siamo fermati mai e ne abbiamo risentito in tanti”.
Sull’Italia: “Ci teniamo tanto alla partita con l’Italia. I campioni del Sudamerica contro i campioni d’Europa. Sarà una sfida intensa, non vedo l’ora. Vi conosco bene, siete forti. E non sarà facile battervi a Wembley mercoledì”.
Infine, le parole sull’Atalanta e sulla prossima stagione: “Non mi è mai passata nella testa l’idea di lasciare l’Atalanta. Anzi, ho dentro una voglia matta di rivincita, dopo questa stagione un po’ così. Voglio tornare in Europa, e perché no, in Champions, con la Dea. Posso garantire che anche tutti i miei compagni hanno una grande fame, sappiamo di poter puntare in alto. Lo dobbiamo ai nostri tifosi che sono stati eccezionali dal primo all’ultimo minuto”.