Atalanta, Touré sotto i riflettori: come cambiano le gerarchie d’attacco
Una prima parte di stagione in bilico rigirata, in maniera così semplice, nel girone di ritorno, tra prestazioni convincenti e rinascite improvvise. I periodi bui e opachi, come nella vita, vanno risolti con tenacia e coraggio, per trovare quella luce in fondo al tunnel per cui tanti abbiamo lavorato. Un’abitudine alla quale ci aveva deliziato, a suon di giocate e risultati, l’Atalanta di Gasperini tornata la solita macchina da gol intravista nelle stagioni scorse. A dar voce a quanto detto sino ad ora è il 4-1 rifilato al Genoa, successo utile a confermare i nerazzurri al quarto posto in classifica. Tante le noti lievi del match, a partire dall’eurogol di De Ketelaere, fino ad arrivare alla prima rete in Italia di El Bilal Touré, arrivato in Lombardia, quest’estate, come l’acquisto più caro della storia atalantina. In virtù di ciò, analizziamo come cambiano le gerarchie dell’attacco dell’Atalanta.
Gasperini ha l’imbarazzo della scelta
È una vera e propria orchestra quella diretta da Gasperini, un’Atalanta più offensiva che mai che rimarca, ancora una volta, la qualità tecnica a disposizione lì davanti. Dall’inizio dell’anno fin ad ora, hanno sicuramente brillato Scamacca e Lookman, alternati spesso l’uno con l’altro al centro dell’attacco. Nessuna competizione, solo sana agonia quella tra i due che, così facendo, hanno collezionato rispettivamente 6 e 7 reti lungo l’arco della stagione.
Per un attacco spaziale, c’è invece una trequarti piena e ripiena di qualità. Così si direbbe dai 22 gol messi a referto sino ad ora, tra imprescindibili e rinascite. A prendersene i meriti, a tal proposito, è proprio Charles De Ketelaere, etichettato negli anni al Milan come vera e propria meteora. Per il belga sono 6 reti e 6 assist in 21 presenze condite, inoltre, dai due sigilli in Coppa Italia.
Tra le tante scommesse ed exploit, oltre ai vari Pasalic e Miranchuk, non può mancare una menzione a Teun Koopmeiners, oramai imprescindibile nei meccanismi di Gasperini. Un pilastro, quello olandese, alla sua terza stagione in quel di Bergamo, ambiente nel quale ha mostrato la sua migliore versione. Anche per lui si contano 6 reti e 3 assist per un profilo, il suo, che svaria lungo tutto il centrocampo. Da play a mediano, da mezz’ala a trequartista, una duttilità encomiabile, che ha fatto di Koopmeiners lo stakanovista nerazzurro a tutto campo.
Atalanta, come cambiano le gerarchie d’attacco coi rientri di Touré e Lookman
Archiviato il presente, è tempo quindi di parlare del futuro dell’Atalanta. In questo senso, con il suo rientro ufficiale, Touré si candida a tutti gli effetti per un posto da titolare nel blocco di Gasperini. Arrivato come colpaccio dell’estate, il nazionale del Mali prima della gara con il Genoa non ha mai avuto modo di mettersi in mostra a causa di un infortunio al tendine rimediato nel mese di agosto.
Tornato in pompa magna, nei suoi primi 34 minuti in Serie A, servito da un cross proveniente da sinistra, ha depositato la palla in rete per il 4-1 finale degli uomini di Gasperini. Un gol che sa di rivincita per Touré, un premio al coraggio e alla testardaggine di un ragazzo, prima che giocatore, vittima di un calvario che lo ha tenuto fuori dal campo per più di quattro mesi.
Malgrado l’afflusso di qualità nella rosa nerazzurra, potrebbe essere proprio Touré l’arma in più di Gasperini nella rincorsa al quarto posto. Senza dimenticare il ritorno dalla Coppa d’Africa di Ademola Lookman, a lungo trascinatore della Dea. Insomma le speranze e i sogni della piazza bergamasca, ancora in corsa su tre fronti, passano dai gol e dalle prestazioni di un reparto offensivo più variegato che mai.