Cherubini: “Rivisitiamo il DNA Juventus in chiave moderna, giovani risorsa fondamentale”
L’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e il direttore sportivo della Juventus Federico Cherubini sono intervenuti in conferenza stampa a fianco dei tre giovani talenti bianconeri Fabio Miretti, Matias Soulé e Nicolò Fagioli. I due dirigenti hanno toccato diversi temi riguardanti l’attualità del progetto giovani, di cui i tre ragazzi sono la concreta dimostrazione. Di seguito, le parole dei dirigenti della Juventus Arrivabene e Cherubini in conferenza stampa.
Juventus, le parole di Arrivabene e Cherubini
Dopo un’introduzione da parte di Arrivabene dei tre giocatori presenti, Cherubini ha preso la parola. Il direttore sportivo bianconero si è soffermato sulla centralità del progetto giovani nelle idee della società: “Abbiamo iniziato con la seconda squadra, ma già dieci anni fa parlavamo di come il sistema calcio italiano non riuscisse a portare giocatori in prima squadra. Abbiamo cercato di risolvere il problema. Abbiamo investito su strutture e allenatori. Poi, nel 2018, c’è stata la possibilità di iscrivere la seconda squadra in Lega Pro. Giochiamo per competere, ma anche per formare i futuri calciatori della prima squadra. Oggi siamo qui per raccogliere i frutti“.
Cherubini è poi intervenuto sul cambio di format, da Juventus Under 23 a Juventus Next Gen che “comprende anche la strada che i giocatori intraprenderanno con il prestito. Ad oggi ne abbiamo due in serie A: De Winter e Ranocchia. Di Miretti, Soulé e Fagioli siamo molto soddisfatti. Ora tocca a loro“.
Il direttore sportivo ha poi chiarito i cardini del progetto: “Stiamo rielaborando in chiave moderna un DNA che non può prescindere dai grandi campioni che hanno rappresentato tanto per la Juve. Si tratta di un calcio più sostenibile, con il settore giovanile che diventerà una risorsa fondamentale e non solo qualcosa di imposto dai regolamenti“.
Infine, una battuta sugli altri club, originariamente favorevoli alla creazione di una seconda squadra: “Inizialmente eravamo sette squadre, non ho idea di cosa le abbia frenate. Ci auguriamo che possano seguirci“.
A concludere la conferenza è stato l’amministratore delegato Arrivabene: “Next Gen non significa soltanto calcio. Questi ragazzi devono essere d’ispirazione per i loro coetanei. In Next Gen si può quindi tracciare una strada con esempi da seguire. Un giovane, infatti, ha bisogno di un mentore, di un esempio“.