Mattia Aramu era stato fin da subito un nome caldo tra i nuovi volti di questa Serie A 2021/2022. Molti fantallenatori avevano deciso di puntare qualche credito sul fantasista piemontese, soprattutto in quanto rigorista. Il suo rendimento è stato molto altalenante durante questo campionato, complici i numerosi problemi fisici che lo hanno colpito. Ora, però, sembra aver trovato energie nascoste per questa volata finale.
Il numero 10 in forza al Venezia ha ritrovato il gol nella sfida contro la Juventus, rete che non ha influito sul risultato finale di 2-1 ma che ha significato comunque molto per il giocatore. Aramu – infatti – non trovava il +3 esattamente dalla gara d’andata contro i bianconeri, terminata 1-1, dell’11 dicembre 2021. Un digiuno durato più di 4 mesi che ha contribuito a posizionare il Venezia nella zona pericolosa della classifica, data la brutta situazione che gli uomini di Soncin si trovano a dover affrontare. La salvezza sembra un vero e proprio miracolo sportivo da raggiungere e il recupero contro la Salernitana sembra rappresentare l’ultima spiaggia.
Mattia Aramu era partito benissimo a inizio stagione, sfornando bonus a ripetizione nonostante fosse considerato una scommessa prima dell’inizio del campionato. Ha chiuso il girone di andata con 5 reti e 3 assist, numeri positivi. Successivamente, però, il trequartista ha avuto una flessione negativa al termine della prima parte di stagione, tormentato da diversi problemi fisici. Da gennaio in poi ha infatti messo a segno una sola rete (nell’ultimo turno contro la Juventus) e fornito un assist, numeri deludenti per ciò che si era intravisto inizialmente.
Gol a parte, nell’ultimo turno Aramu ha brillato particolarmente, fornendo un’ottima prestazione complessiva. La missione salvezza del Venezia sembra molto difficile, ma sicuramente passerà dai piedi di Aramu, che si sono dimostrati decisivi più di una volta. Quello che inizia sarà un mese di fuoco per il Venezia: prima il recupero con la Salernitana – che dirà molto – e poi Bologna, Roma e Cagliari per un finale all’ultimo respiro.
A cura di Cristian Zicaro