Al Bano: “Inno di Mameli? Mi piace provare l’impossibile, ma ammetto di aver steccato”
Ieri, 15 maggio 2024, allo Stadio Olimpico di Roma è andata in scena la finalissima di Coppa Italia tra la Juventus e l’Atalanta, con i bianconeri che hanno vinto per 1-0, grazie alla rete di Dusan Vlahovic al quarto minuto di gioco. Prima del fischio d’inizio è stato protagonista dell’evento Al Bano, che ha cantato l’inno di Mameli. Dopo la sua esibizione, però, ci sono state diverse critiche sui social.
Al Bano e l’inno di Mameli
Dopo le critiche ricevute, Al Bano ha rilasciato un’intervista a LaPresse, in cui ha detto: “So di saper cantare, ma onestamente era talmente tanto l’entusiasmo e il casino che non capivo nulla. Ma la voglia di cantare e di non ascoltare era tanta perché ne valeva la pena. Era un’esperienza da fare che mi mancava. Sì, ammetto di aver steccato: lo dico io per primo anche perché se n’è andata un po’ la voce e, quando non senti, questa se ne va per affari suoi“.
Poi ha concluso dicendo: “L’entusiasmo è cosa pazzesca, ti rimane impresso nella memoria. Se è un concerto i tuoi fan vengono per vedere te, allo stadio vengono per vedere le partite e c’è una parte contro l’altra, cosa inevitabile. Senza dubbio lo rifarei, però so che è ardua. Che cosa si prova a fare le cose impossibili mi piace provarlo sulla mia pelle. Ormai ho capito che c’è una parte dell’Italia che stravede per me e un’altra che non mi sopporta, ma questo è successo anche a Cristo figuriamoci a un povero cristiano come me“.
Al termine dell’inno di Mameli, da lui cantato, è andata in scena la finalissima di Coppa Italia, che ha visto la squadra di Massimiliano Allegri vincere il suo primo trofeo nel triennio dell’Allegri-bis. La coppa è arrivata in un momento della stagione difficile, in cui nel girone di ritorno di Serie A, la Juventus ha fatto malissimo. A dimostrazione di ciò c’è il pareggio contro la Salernitana, già retrocessa in Serie B, nell’ultima giornata di campionato.