Dopo le diverse polemiche per il “sorriso” con il Milan, Francesco Acerbi ha deciso di tornare a parlare attraverso una lettera inviata al Corriere dello Sport. Il rapporto tra il difensore della Lazio e la tifoseria biancoceleste non è più idilliaco come qualche mese fa. Dal match di domenica scorsa, però, sembra essersi incrinato ulteriormente.
Attraverso la lettera inviata al quotidiano, il numero 33 della Lazio chiede alla tifoseria di voltare pagina almeno per concludere la stagione nel migliore dei modi.
“La partita con il Milan è stata per tutti un frullatore di emozioni e frustrazioni, così ho deciso di prendermi 48 ore per riflettere e trovare le parole giuste per condividere i miei pensieri e le mie sensazioni, a cuore aperto”, spiega il difensore biancoceleste.
Acerbi parla della situazione che sta vivendo da qualche periodo: “Purtroppo da qualche mese vivo una situazione a livello personale che non mi sarei mai aspettato di vivere. Avverto una sensazione di solitudine che umanamente mi ferisce. Con questo non intendo puntare il dito contro nessuno: è una mia sensazione personale che sicuramente non mi può lasciare indifferente, in campo e fuori. Ma in un momento di difficoltà, la mia famiglia mi dà equilibrio e serenità per affrontare comunque tutto a testa alta.
Non mi sono mai sottratto ai miei doveri e alle mie responsabilità perché sono un uomo e un padre di famiglia, prima ancora che un calciatore. Per questo ho sempre accettato oneri e onori del mio lavoro, ben consapevole che le critiche per le prestazioni in campo fanno parte del gioco“.
In seguito il numero 33 della Lazio commenta il polverone che si è alzato sui social dopo la partita contro il Milan per il suo “ghigno” dopo il gol del vantaggio dei rossoneri: “Ciò che non posso accettare sono le illazioni sulla mia integrità personale e professionale, sulla mia serietà e sul mio impegno a difesa dei colori della Lazio, con o senza la fascia di capitano al braccio. Dopo la partita con il Milan ho letto e sentito insinuazioni assurde che non posso e non voglio accettare. E il solo fatto di essere qui a dover difendere la mia integrità e la mia professionalità, mi ferisce profondamente.
Non sono perfetto, non sono un robot, ma sono una persona seria e un calciatore leale. E su questo non si dovrebbe nemmeno discutere“.
Acerbi chiude invitando i tifosi della Lazio a lasciarsi tutto alle spalle in modo da chiudere la stagione nel migliore dei modi: “Non dimentico ogni singolo istante di questi anni alla Lazio, in cui ho rappresentato un punto di riferimento e ho ricevuto stima, affetto e sostegno, arrivando a indossare con orgoglio la fascia di capitano. Porterò questi ricordi sempre con me, non c’è critica o contestazione che possano cancellare tutto ciò che ho ricevuto in questi anni.
Ovviamente sono dispiaciuto per tutto ciò che è successo in passato e per le tensioni che ne sono derivate nell’ultimo periodo. Mi sono scusato più volte per gli episodi in cui ho commesso qualche errore, per eccessiva impulsività e poca lucidità.
Il futuro, per quanto mi riguarda, è la prossima partita con la maglia della Lazio, quella che ho sempre onorato e indossato con orgoglio. Mi piacerebbe che tutti insieme potessimo voltare pagina, almeno per concludere la stagione nel migliore dei modi, con dignità e rispetto reciproco“.