Insigne: “Io un ex? No. Chi va all’estero viene escluso”
In un’intervista rilasciata, Lorenzo Insigne ha parlato della gara tra Belgio e Italia soffermandosi su ricordi e futuro in maglia azzurra
L’Italia si prepara a scendere in campo questa sera (giovedì 14 novembre, ndr) al King Baudouin Stadium di Bruxelles contro il Belgio di Tedesco. Gli azzurri hanno due risultati su tre per garantirsi da subito l’accesso diretto alla fase finale di Uefa Nations League. Basterà difatti un pareggio a Spalletti e ai suoi per poter accedere ai play-off, viste le sei lunghezze che dividono momentaneamente le due squadre.
A presentare la gara ci ha pensato attraverso un’intervista Lorenzo Insigne, ora in forza al Toronto in MLS. Trasferitosi in Canada nell’estate del 2022 dopo dieci anni al Napoli, il classe 1991 è intervenuto ai microfoni de la Repubblica sottolineando anche il disappunto per esser stato escluso in modo pressoché definitivo dalle convocazioni in nazionale.
Sono passati poco più di tre anni dalla notte magica di Monaco di Baviera, quando l’Italia superò proprio il Belgio nei quarti di finale di Euro2020 grazie alle reti di Barella e Insigne, garantendosi l’accesso alla semifinale che avrebbe condotto poi gli azzurri verso il trionfo.
Una notte nostalgica per lo stesso Insigne, con un gol definito da lui stesso il più importante della sua carriera, nutrendo la speranza di tornare a vestire la maglia della Nazionale il prima possibile: “Al Belgio ho segnato il gol più bello e importante della carriera. Non mi sento ancora un ex. Ho 33 anni e alla Nazionale non si dice addio neanche dopo i 40“.
Italia, Insigne: “I due Mondiali saltati? Ferita ancora aperta. Sui giovani…”
Insigne ha espresso il proprio pensiero poi sulle due mancate apparizioni consecutive dell’Italia ai Mondiali: “L’aver saltato due Mondiali è una ferita ancora aperta. Con Mancini ha fatto più male perché eravamo campioni d’Europa. Nella partita con la Svizzera hanno inciso alcuni episodi e un pizzico di sfortuna. Poi negli spareggi siamo affondati. Non riuscimmo a darci una spiegazione”.
Un pensiero è andato anche al calcio italiano in generale, forse poco propenso a investire nella crescita dei giovani: “C’è bisogno che i club investano nella crescita dei giovani, ma soprattutto gli allenatori devono dar loro più spazio e fiducia. In Nazionale sta già accadendo grazie a Spalletti, che ha aperto loro le porte, con i risultati che iniziano ad arrivare”.
Le dichiarazioni sull’esclusione dalla Nazionale
Nonostante la contentezza nell’aver accettato questa nuova sfida in un campionato completamente diverso rispetto alla Serie A, Lorenzo Insigne lascia intendere come ci sia però un lato negativo per chi abbraccia realtà così distanti dal calcio europeo.
Criticata è difatti la frequente esclusione dal giro della Nazionale per chi gioca all’estero. Problema presente però solo in Italia a detta dell’ex Napoli: “Solo in Italia chi gioca all’estero è escluso dalla Nazionale, ma non riesco a capirne il motivo. Ai sudamericani che giocano in Serie A è consentito viaggiare per 13 ore, perché a noi no?”.