Ligue 1, squalificato per aver coperto il logo contro l’omofobia: cos’è successo
4 turni di squalifica per il giocatore dopo che ha coperto il logo contro l’omofobia: è successo in Ligue 1
Il centrocampista del Monaco Mohamed Camara è stato protagonista di una spiacevole vicenda. Il giocatore avrebbe coperto il logo contro l’omofobia, rifiutando di svolgere un’azione di sensibilizzazione riguardo una questione di grande importanza come questa. Il maliano avrebbe usato un nastro per coprire lo stemma arcobaleno della Ligue 1, scatenando così l’ira di moltissime persone, tra cui anche personaggi di spicco.
Il gesto, messo in atto durante l’ultima giornata del campionato di Ligue 1, è stato condannato a 4 turni di squalifica. L’udienza si è tenuta giovedì davanti alla commissione disciplinare della LFP che, ovviamente, ha optato per la stangata.
Anche la ministra francese dello Sport Amelie Oudea-Castera si è schierata contro Camara, richiedendo subito dei provvedimenti da parte della giustizia che sono puntualmente arrivati.
Il Monaco, inoltre, ha provato a salvare il possibile attraverso le parole del suo direttore generale. Il club del principato ha subito fatto sapere di essere d’accordo con la squalifica inflitta al calciatore, aggiungendo che saranno prese ulteriori decisioni interne.
Le parole del direttore generale Thiago Scuro
Il Direttore Generale Thiago Scuro ha precisato ai microfoni di RMC Sport: “Rispetteremo la decisione della commissione. Fin dall’inizio la posizione del club è stata molto chiara. Sosteniamo la causa, l’azione della LFP”
“Siamo veramente dispiaciuti e ci scusiamo nuovamente per il comportamento di uno dei nostri giocatori. Per questo rispettiamo pienamente la decisione. Le nostre sanzioni interne sono già state date. Preferiamo tenerli all’interno del locale. Lavoreremo affinché ciò non accada di nuovo. La Lega ha più elementi di noi per prendere questa decisione”.
Le parole di Punch, cofondatore della fondazione per lo sport inclusivo
“Il 99.9% dei protagonisti hanno aderito all’iniziativa, che si articola lungo tutta la stagione per spiegare che non è un’incitazione all’omosessualità, ma uno stop all’omofobia. Finora solo la Lega calcio si è impegnata, contrariamente al rugby e alla pallamano”.
“C’erano solo due giocatori in tutta la giornata in L1 e L2, oltre all’egiziano Mostafa Mohamed del Nantes, che non credo abbia giocato per motivi “diplomatici”. Sono due giocatori di troppo, ma non un solo allenatore, non un solo delegato, si è rifiutato di esporre il logo. A Tolosa l’anno scorso, ad esempio, quattro giocatori si sono rifiutati di indossare il logo, ma quest’anno nessuno”.