Bellerin si sfoga: “Mi hanno dato della lesbica perché…”
L’ex terzino dell’Arsenal ed oggi in forza al Betis ha parlato di diversi problemi d’attualità, rivelando inoltre una vicenda personale che l’ha colpito direttamente
Nel mondo del calcio non tutto ciò che luccica è oro, lo sa bene chi pratica questo sport a livello professionistico e che una volta raggiunto un certo livello si ritrova a fare i conti con dei fattori esterni.
Infatti, nonostante la vita all’apparenza agiata e senza alcun tipo di preoccupazione, capita spesso di sentire calciatori sfogarsi – chi per un motivo o per un altro – per via di ciò che devono subire quotidianamente in quanto giocatori di calcio.
Non tutti però trovano il coraggio di parlarne apertamente, capita infatti più di quanto ci si aspetti che un calciatore decida di tenersi tutto per sé per paura delle ripercussioni sul proprio conto o perché quello che dirà potrebbe peggiorare la situazione.
C’è anche chi al contrario decide di combattere questa piaga sociale sfogandosi pubblicamente e prendendo posizione come ad esempio Héctor Bellerín (difensore attualmente di proprietà del Real Betis), il quale non le ha mandate a dire analizzando alcune delle problematiche attuali.
Le accuse e l’analisi di Bellerín
Come raccolto dalla redazione di tuttomercatoweb l’ex blaugrana ospite nel podcast “En clave de Rhodes” su Cadena Ser ha così parlato del tema riguardante i calciatori etichettati come dei robot: “Non si può dare la colpa solo ai giocatori. Veniamo creati, ci rendono funzionali, ci rendono macchine. Ti lasciano pensare sul campo, ma l’aspetto personale scompare. Ci sono ancora squadre senza risorse per gli psicologi“.
Ha poi proseguito passando ad un altro argomento molto delicato come quello sui social network e delle problematiche venutesi a creare per via di essi: “La cosa normale è che come calciatore vieni trattato come uno stupido. Mi hanno persino detto che non gioco bene perché penso ai miei vestiti. Mi hanno dato della lesbica perché ho i capelli lunghi. Doppiamente omofobo”.
L’ennesimo caso nel mondo del calcio ed i precedenti
Il laterale spagnolo rientra dunque in quella cerchia di calciatori che hanno voluto dare sfogo alle loro vicissitudini, mettendo in risalto non soltanto i propri problemi personali bensì sollecitando altri a fare lo stesso con la speranza che un giorno qualcosa possa cambiare.
Altri casi analoghi – capitati in periodi neanche troppo lontani – sono riconducibili al razzismo, il quale tutt’ora è parte attiva del mondo del calcio e che è stato denunciato frequentemente da calciatori come Vinícius Júnior e Lukaku (giusto per citarne qualcuno), dimostrando come ci sia ancora tanto su cui lavorare e di come spesso questi aspetti vengano sottovalutati.