Baggio in tribunale contro gli animalisti: cosa è successo
Il campione italiano alle prese con una vicenda extra calcistica che lo vedrà in tribunale a luglio
La vicenda risale al 7 giugno 2022 quando, al rientro in Italia dell’aereo che si collega con Buenos Aires e che porta il suo nome, molti animalisti si erano presentati con cartelloni che lo ritraevano a caccia con delle considerazioni pesanti a riguardo.
Le proteste nei confronti del Divin Codino furono pesanti tanto da portare l’ex campione del nostro calcio ha querelare per diffamazione.
Nonostante siano passati circa due anni dal giorno dell’accaduto, Baggio dovrà recarsi in tribunale a luglio per scontrarsi ancora una volta con chi lo accusa di essere un criminale per la sua passione per la caccia.
Ripercorriamo i passi di questa vicenda che ha coinvolto il fuoriclasse ex attaccante della nazionale italiana
Baggio e la passioni extra calcistiche
Sono passati 20 anni da quel Milan-Brescia del 16 maggio 2004 in cui Roberto Baggio ha detto addio al calcio. Da lì per lui è iniziata un’altra vita lontano dai riflettori e soprattutto dal campo. Il Divin Codino ha deciso di ritornare alle origini e tutt’oggi vive vicino a Caldogno, suo paese natale, dove a seguito della fine della sua carriera ha coltivato altre passioni e tra questa vi è la caccia.
Il vicecampione del mondo non ha mai nascosto questa sua passione e molte volte in passato aveva avuto a che fare con alcuni animalisti che lo rimproveravano della scelta presa. Lo stesso è avvenuto il 7 giugno del 2022 quando, mentre rientrava dall’Argentina con il volo che gli era stato dedicato visto il suo rapporto con il paese sudamericano, era stato accolto da striscioni e manifesti con frasi pesanti. Baggio aveva infatti sfruttato il volo a lui dedicato per andare a caccia di anatre nella sua fazenda “albiceleste”, come è solito fare.
Divin Codino di nuovo in tribunale
A seguito dell’episodio e delle ennesime accuse ricevute a riguardo, Baggio ha deciso di portare la faccenda in tribunale dove dovrà presentarsi a luglio davanti al giudice Francesca Cavazza. Le accuse sono sempre per diffamazione, le stesse che già qualche hanno fa aveva ricevuto Paolo Mocavero, leader del gruppo Centopercentoanimalisti, che si era espresso con termini spregevoli nei confronti di Baggio.
Già in quel caso fu condannato a 8 mesi di reclusione e 10 mila euro di risarcimento. Vedremo quale sarà la prossima decisione del giudice sull’accaduto.